(ANSA) - CERVIA, 09 MAG - La casa di Grazia Deledda a Cervia,
sul litorale ravennate, è usata come dependance di un albergo e
il suo giardino trasformato in un parcheggio, ma "sarebbe molto
bello se potesse diventare un centro culturale, un luogo
letterario pubblico. Ci vuole una forte iniziativa: il sindaco,
il presidente della Provincia, il presidente della Regione
Bonaccini e il ministro Franceschini tutti insieme in una
cordata, per pagarla e metterla a disposizione della
cittadinanza e del mondo culturale". Lo dice a Ravennanotizie lo
scrittore e sceneggiatore Marcello Fois, che alla Deledda ha
dedicato il libro 'Quasi Grazia', edito da Einaudi, e che
presiede il Comitato nazionale per le celebrazioni della nascita
dell'unica scrittrice italiana premio Nobel per la letteratura.
Fois si augura una campagna di stampa e sui social a sostegno
del progetto, senza escludere la possibilità di lanciare una
sorta di azionariato popolare accanto al finanziamento pubblico,
perchè quel villino "va considerato come la casa di Carducci: un
bene storico, nè più nè meno".
La scrittrice comprò, o fece costruire, l'immobile con i
soldi del premio Nobel assegnato nel 1926: un villino a due
piani in viale Cristoforo Colombo il cui piccolo balcone, che
negli anni Venti si affacciava sul mare, ora si affaccia
sull'hotel della famiglia che nel '79 acquistò la casa messa in
vendita dagli eredi. Anche Cesare Brusi, promotore e animatore
della manifestazione letteraria 'La spiaggia ama il libro', una
delle più longeve della riviera, ha rilanciato l'idea di
recuperare il villino ad uso pubblico, con il suo studio
ricostruito come da foto d'epoca, insieme ad altro materiale,
documenti e libri, di cui la Biblioteca di Cervia è ricca. "La
casa di viale Colombo - dice - potrebbe ritornare ad essere la
casa di villeggiatura della scrittrice, collegata alla casa
natale di Nuoro, già trasformata in museo". (ANSA).
Villino Deledda dependance d'albergo, Fois 'Inaccettabile'
A Cervia, 'sarebbe bello se potesse diventare centro culturale'
