(ANSA) - MILANO, 06 MAG - Dove prima c'era un terreno incolto
oggi c'è un Agribosco in cui i campi agricoli coesistono insieme
a quello che diventerà un bosco con circa 3 mila piante
autoctone. In occasione di Cibus 2022 Barilla ha aperto le porte
del suo Agribosco, un'area riqualificata di 23 ettari (più di 30
campi da calcio) adiacente al pastificio di Parma e alla sede
centrale dell'azienda. L'area sarà aperta e fruibile dalla
comunità locale oltre che dai dipendenti e anche i più piccoli
potranno scoprire il grano da cui nasce la pasta grazie a delle
visite che saranno organizzate per le scuole.
Il progetto è stato realizzato con Legambiente e AzzeroCO2.
L'obiettivo è anche quello di creare lungo l'autostrada un
chilometro di terreno tutto piantumato grazie al coinvolgimento
delle realtà aziendali che, oltre a Barilla, sono presenti nella
zona dello stabilimento di Pedrignano.
Secondo le stime di AzzeroCO2 l'AgriBosco assorbirà oltre 13
mila kg di CO2 ogni anno per i prossimi 100 anni. Nell'area si
possono vedere campi di grano tenero, con fiori e casette per le
api e insetti impollinatori, campi di grano duro per la pasta,
campi di girasole che ricordano la scelta di eliminare l'olio di
palma. Una scelta su cui, fanno sapere dall'azienda, non si
torna indietro, nonostante la difficoltà di reperimento delle
materie prime di questo periodo. Barilla sta infatti garantendo
la continuità di fornitura di olio di girasole.
Lo stabilimento Barilla di Pedrignano è il più grande
pastificio del mondo ed è sostenibile: il grano arriva in treno
grazie ad un apposito snodo ferroviario in funzione dal 2015 e
la produzione di pasta è dedicata in gran parte ai mercati
esteri. Grazie alla creazione dello snodo ferroviario Barilla ha
tolto dalle strade 5 mila camion all'anno e inoltre grazie ai
nuovi impianti l'utilizzo di energia elettrica nella fase di
produzione della pasta è stata ridotta di quasi il 25%. (ANSA).
Barilla apre Agribosco assorbirà 13mila kg di CO2 ogni anno
L'azienda, sull'olio di palma non si torna indietro.
