Dal 25 febbraio erano bloccati al
nono piano di un palazzo senza ascensore perché manca
l'elettricità a Nova Kakhovka, 50 chilometri a sud di Cherson,
nel territorio occupato dai militari russi. Prima sotto i
bombardamenti poi assediati dai russi che più volte sono
arrivati in casa alla ricerca di telefoni cellulari, tablet,
soldi e altri beni. Oxana, una mamma di circa 40 anni, con la
sua bambina disabile - affetta da una sindrome molto rara,
quella di Pallister-Killian (Pks) - è riuscita però a conservare
un telefono portatile e a chiamare i soccorsi. Il loro appello è
stato raccolto dall'associazione Pks Italia di Bologna e dalla
Rete Anas Soccorso Sardegna che ha organizzato una missione per
portare in salvo mamma e figlia e il suo fratello di 17 anni,
che era ospitato dalla nonna. Ora tutti e tre sono arrivati in
salvo in Romania, ma nel loro viaggio hanno dovuto affrontare
diverse situazioni di pericolo.
Martedì 12, alle sei del mattino, sono stati raggiunti dai
volontari ucraini che li hanno prelevati dal loro appartamento e
trasferiti con un minivan a Nova Kakovka, circa 70 chilometri a
sud est di Cherson, in un territorio occupato dai militari
russi. Dopo aver dormito in un giardino sono partiti alla volta
di Chmel'nyc'kyj ma il loro percorso, attraverso le montagne
verso nord sulla strada per Leopoli, è stato quasi subito
interrotto per alcuni bombardamenti a 2-3 chilometri dal luogo
in cui si trovavano. In una circostanza il van è rimasto fermo
tre ore e mezza prima di poter riprendere il lungo viaggio nelle
strade disastrate a meno di 40 chilometri all'ora. Per non
parlare dei due posti di blocco russi, attraversati lasciando in
pegno i cellulari "puliti" da chat, contatti e foto per non
lasciare tracce. Unico contatto col mondo esterno un foglio nel
quale erano stati annotati i numeri di telefono dei volontari
ucraini e italiani di Rete Anas Soccorso. Una volta recuperato
anche l'altro figlio 17enne della donna e rifocillati i tre
profughi in un centro di accoglienza ucraino, il furgoncino ha
proseguito verso il confine romeno dove è arrivato oggi.
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