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Nuovo allestimento Mar Ravenna tra '600 e arte contemporanea

Nuovo allestimento Mar Ravenna tra '600 e arte contemporanea

Alla riscoperta delle opere in occasione vent'anni istituzione

RAVENNA, 13 aprile 2022, 13:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In occasione dei vent'anni dell'Istituzione Museo d'Arte della città di Ravenna, il Mar presenta un nuovo allestimento per le collezioni e, in una prospettiva di valorizzazione del proprio patrimonio, inaugura un percorso espositivo dedicato alle opere del Seicento e all'arte contemporanea. Tornano così visibili le opere provenienti dalle collezioni, formate in virtù della soppressione delle corporazioni religiose e arricchite da numerose donazioni, lasciti, depositi e grazie alle intuizioni artistiche di ravennati come Enrico Pazzi e Corrado Ricci e alla visione artistica di Giulio Guberti. Il riallestimento, pianificato dal direttore Maurizio Tarantino e dalla conservatrice Giorgia Salerno, è stato progettato anche per valorizzare e riscoprire opere d'arte appartenenti alla collezione permanente e che hanno segnato la storia del museo, come 'Stella-acidi' di Gilberto Zorio, tra i principali esponenti dell'Arte Povera, e il 'Wall Drawing #570' di Sol LeWitt, al centro di un dibattito culturale sull'arte concettuale.
    Si tratta di un primo completamento, parte di un piano di valorizzazione del patrimonio che prevede fasi successive di riadeguamento di ulteriori spazi museali che permetteranno l'esposizione delle restanti opere risalenti al XVI-XVII secolo e di arte contemporanea, attualmente custodite nei depositi. Il percorso individuato si struttura in due parti, una dedicata alle opere risalenti alla metà del Cinquecento ed al Seicento, rappresentative dell'intenso rapporto culturale, politico ed economico che ha caratterizzato in quegli anni l'area emiliano romagnola in relazione con quella veneta, toscana e sotto l'estesa influenza dello Stato Pontificio. La sezione dedicata all'arte contemporanea ripercorre le tappe principali dell'arte italiana dal dopoguerra fino agli anni Ottanta, intrecciando le tendenze artistiche manifestate nelle grandi istituzioni culturali, come la Biennale di Venezia, con le correnti più sperimentali.
   

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