Il Gup del Tribunale di Bologna, Sandro Pecorella, ha condannato i due carabinieri finiti a processo per aver perseguitato un legale - che in passato aveva difeso uno di loro in un procedimento davanti al Tribunale militare - con false ordinazioni a domicilio di pizze, telefonate mute e l'iscrizione a un'agenzia matrimoniale. Si tratta del maresciallo Piergiorgio Madonno, per il quale è stata stabilita una pena di un anno e sei mesi, e del maresciallo Gian Luca Russo, condannato a un anno e due mesi. Il processo si è svolto con la formula del rito abbreviato e la Procura, con il pm Michele Martorelli, aveva chiesto per entrambi una condanna ad un anno e sei mesi. I due erano accusati di stalking, abuso d'ufficio e falso, ma per quest'ultimo reato sono stati entrambi assolti. Come pena accessoria il gup ha stabilito l'interdizione dai pubblici uffici relativo alla loro qualifica di maresciallo e una provvisionale di 10mila euro.
E' stata inoltre disposta la sospensione condizionale della pena. Secondo la ricostruzione della Procura i due carabinieri, oltre a perseguitare il legale, assistito nel processo dall'avvocato Giovanni Sacchi Morsiani, quando la vittima si è rivolta all'ex cliente in divisa per fare querela contro ignoti, entrambi avrebbero omesso di astenersi in presenza di un interesse proprio, impedendo o ritardando l'accertamento dei fatti, configurando così il reato di abuso d'ufficio. I due marescialli erano assistiti dagli avvocati Andrea Margotti e Antonio Petroncini.
"È una vicenda molto amara che oggi ha trovato la risposta giudiziaria dalla quale sento tutelati me stesso e la mia famiglia. Tuttavia, si tratta di vicenda davvero amara. Voglio ringraziare il mio difensore che mi ha tutelato nel migliore modo possibile in questo lungo periodo di tempo", ha detto l'avvocato vittima delle condotte per cui sono stati condannati i due marescialli.
"Prendiamo atto del fatto che è stata differenziata la posizione del mio assistito rispetto a quella del coimputato, che gli sono state riconosciute le attenuanti e che è stato assolto da uno dei reati. Non siamo lieti della condanna per gli altri reati. Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza per valutare le successive azioni processuali", ha commentato l'avvocato Antonio Petroncini, difensore del maresciallo Russo.