"Che qualcosa sia successo
secondo me è vero. Altrimenti perché i genitori sono scappati?".
A parlare è un cugino 38enne di Saman Abbas, la ragazza
d'origine pachistana scomparsa da oltre un mese e che si presume
essere stata ammazzata a Novellara, nella Bassa Reggiana. Il
parente - che chiede l'anonimato "per non avere problemi", come
spiega all'ANSA - lavora nella stessa azienda agricola della
famiglia Abbas.
"Intorno al 25 aprile, Shabbar (padre di Saman, ndr) mi ha
chiesto un favore: andare a comprare un biglietto aereo per il
Pakistan per sua moglie. Lui non voleva andare perché aveva un
debito con quest'agenzia del paese. Ma io non c'entro nulla con
questa vicenda e non ho aiutato nessuno a fuggire", dice il
giovane che è stato sentito più volte dai carabinieri come
persona informata sui fatti, ribadendo la sua estraneità al caso
Saman, tant'è che non è indagato.
"Saman? Era una brava ragazza, simpatica e allegra. Spesso
ridevamo insieme - continua a raccontare il cugino - poi quel
che succedeva in casa tra di loro non lo so. A me sembrava tutto
ok". Infine, sul matrimonio combinato conclude: "Un anno fa mi
risulta che lei fosse andata in Pakistan e avesse accettato di
sposare quel cugino. Poi quando è tornata, forse ha cambiato
idea oppure ha trovato un altro ragazzo. Quando lei era in
comunità, la mamma piangeva perché era lontana".
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