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La missione del soldato Adler, 'ritrovare quei tre bambini'

La missione del soldato Adler, 'ritrovare quei tre bambini'

Nel '44 era sulla Linea Gotica. Lancia un appello con una foto

BOLOGNA, 12 dicembre 2020, 11:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un appello a più di 70 anni di distanza, per ritrovare e poter incontrare quei tre bambini spuntati fuori da una cesta, durante un giorno di combattimento alla fine di settembre o l'inizio di ottobre del 1944, lungo la Linea Gotica nell'Appennino Tosco-Emiliano, tra le valli del Santerno, dell'Idice e del Sillaro. A lanciarlo è stato Martin Adler, 96enne, originario di New York, che oggi vive a Boca Raton in Florida, figlio di un immigrato ungherese di religione ebraica, per tramite della figlia Rachelle e dello scrittore e giornalista reggiano Matteo Incerti che già in passato, grazie alle sue ricerche storiche, ha consentito a persone di ritrovarsi. All'epoca, appena ventenne, combatté in Italia contro i nazifascisti con la 85th Infantry Division Custermen, addetto all'armamento pesante della compagnia D del 339th Infantry Regiment.
    "Tra settembre massimo ottobre 1944, scattai una foto con tre bambini in una casa da poco liberata, se sono ancora vivi vorrei ritrovarli", è il sogno dell'ex militare. Martin Adler e John Bronsky (soldato originario di Philadelphia morto da qualche anno) entrarono mitra Thompson in pugno in una casa. "Non ricordo il nome del paese. Entrammo in quell'abitazione. C'era un grande cestino di legno dal quale uscivano strani rumori. Io e John avevamo già il dito sul grilletto pronti a sparare, potevano esserci dei tedeschi. Poi un urlo e una donna che corse incontro urlando 'bambini, bambini!'. Era la loro mamma che urlava! Ci fermammo e da quel grandissimo cesto sbucarono tre splendidi fanciulli, due bimbe e un bimbo". Pochi minuti dopo Martin e John scattarono due foto con quei bambini, non prima che la madre li vestisse come in un giorno di festa. "Fu il momento più bello che ricordi in quell'inferno chiamato guerra", dice Martin che non ricorda il paese esatto, anche perché a novembre venne ferito e mandato all'ospedale di Napoli. Tornerà in prima linea nel marzo del '45 per vivere la liberazione del Paese. Adesso, però, la sua nuova missione è ritrovare questi tre bambini.

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