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Zaky: udienza per la scarcerazione rinviata al 12 luglio

Zaky

Zaky: udienza per la scarcerazione rinviata al 12 luglio

Amnesty rilancia l'appello, la grazia potrebbe escluderlo

BOLOGNA, 28 giugno 2020, 17:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ancora un rinvio per l'udienza di Patrick Zaky, lo studente dell'Università di Bologna detenuto in Egitto per reati d'opinione da oltre tre mesi. L'udienza per il rinnovo della detenzione che si sarebbe dovuta tenere davanti a un giudice per la prima volta, è stata infatti rimandata al 12 luglio. Lo rende noto la rete internazionale di attivisti per la sua liberazione Oggi, infatti, Patrick avrebbe dovuto comparire davanti alla Corte. Il caso sarebbe dovuto essere riesaminato da un giudice, invece che da un procuratore, per la prima volta da quando la Corte d'Appello per i reati minori di Mansoura ha respinto il suo appello per l'ordinanza di detenzione del 15 febbraio.
    Le ultime 9 sessioni di udienza programmate sono infatti state rinviate e la sua detenzione è stata rinnovata senza la sua presenza e quella dei suoi avvocati. "Speravamo - dicono gli attivisti - che l'udienza di oggi rispettasse i requisiti legali e costituzionali per la difesa del diritto alla difesa, trasferendo Patrick alla sessione, e permettendo ai suoi avvocati di essere presenti e di presentare pienamente la loro difesa".
    Zaky, peraltro, potrebbe essere escluso dal provvedimento di grazia nei confronti di 530 detenuti annunciato dal presidente egiziano Al Sisi per l'emergenza Coronavirus. Il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury, rilancia all'ANSA l'appello per una liberazione dello studente dell'Università di Bologna.
    "Dai primi dettagli sul provvedimento di grazia annunciato dal presidente egiziano Al Sisi nei confronti di 530 detenuti - dice Noury - emergerebbe che questo riguarderà solo detenuti che hanno scontato parte della condanna. Il che potrebbe voler dire: fuori dal carcere ladri, corrotti, criminali comuni, magari anche assassini e dentro prigionieri innocenti per il mero fatto che da settimane o mesi sono in attesa di giudizio. Se questo provvedimento è una misura anti-Covid i primi a dover uscire sono gli ammalati gli innocenti: Patrick è l'uno e l'altro. Per questo chiediamo una 'eccezione-Zaky' e ringraziamo i parlamentari che stanno accompagnando questo sforzo verso l'obiettivo che speriamo sia raggiunto al più presto possibile, di avere Patrick libero".

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