"Sarà una notte di riflessioni.
Dobbiamo cercare di capire cosa non va. Siamo stati molto
pazienti ": il patron spallino Simone Colombarini mette così in
bilico, a fine partita col Brescia, la panchina di Leonardo
Semplici. Proprio oggi il tecnico festeggiava i cinque anni da
trainer biancazzurro. Non è stata giornata da torta e candeline.
"Non cerco alibi e ci metto la faccia - dice lo stesso
Semplici - chi ha giocato ha dato tutto. Di sicuro nessuno s'è
tirato indietro. Poi ci sono questioni inspiegabili: l'anno
scorso Petagna ha segnato sei rigori su sei, quest'anno uno su
tre. Gli episodi ci stanno girando tutti contro e in questo modo
i risultati pendono dall'altra parte. Come salvarci? Credere in
quello che facciamo. Mostrare caratteristiche e qualità".
C'è, ovviamente, una domanda che aleggia nell'aria: rischia
l'esonero? "Con la società tutte le scelte sono state condivise.
Tutti dobbiamo sentirci in discussione ed io ovviamente per
primo. Io ci credo nella salvezza ed ho la determinazione per
dare il meglio. La classifica ora è brutta, mi pare evidente.
Però i punti a disposizione ci sono. Scontato dire che poi
dobbiamo pure cominciare a farli".
Corini dalle forche caudine dell'esonero è passato e tornato.
Il suo Brescia si è rilanciato: "Vittoria ovviamente importante,
colto su un campo ostico. Ora la Spal è in difficoltà ma anche
due anni fa visse momenti di crisi, poi si salvò. La strada è
lunga. Il risultato meritato ma avremmo dovuto chiuderla sul
2-0. Perché capitano gli episodi e se Joronen non avesse parato
il rigore chissà come sarebbe andata".
Di certo Corini si gode il ritorno al gol di Balotelli. "Far
gol è sempre emozionante - ha detto - poi io lo gestisco
tranquillamente, ma è sempre bello fare gol sotto la curva. La
vittoria? Era ora. Ci abbiamo provato anche in partite più
complicate di queste. Tutti vogliono giocare l'Europeo, per me è
importante salvare il Brescia: è questo che io ho in testa".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA