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Le porte capolavoro del Battistero di Firenze di nuovo insieme

Le porte capolavoro del Battistero di Firenze di nuovo insieme

Finiti restauri, dopo 30 anni riunite in Museo Opera S.M.Fiore

FIRENZE, 08 dicembre 2019, 17:15

Redazione ANSA

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Duomo Firenze: Porta Sud del Battistero torna visibile per la prima volta dopo il restauro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Duomo Firenze: Porta Sud del Battistero torna visibile per la prima volta dopo il restauro - RIPRODUZIONE RISERVATA
Duomo Firenze: Porta Sud del Battistero torna visibile per la prima volta dopo il restauro - RIPRODUZIONE RISERVATA

FIRENZE - Dopo quasi 30 anni di attesa, tornano visibili una accanto all'altra nella sala del Paradiso del Museo fiorentino dell'Opera di S.Maria del Fiore le tre monumentali porte del Battistero di Firenze. I capolavori in bronzo e oro, realizzati tra il 1330 e il 1452, da oggi dominano la prima sala del museo con i loro 5 metri di altezza per 3 di larghezza ciascuna. Due, la porta del Paradiso, la più recente e famosa e quella Nord, entrambe realizzate da Lorenzo Ghiberti, vi erano già custodite. Ora con l'arrivo della porta Sud, realizzata da Andrea Pisano tra il 1330 e il 1336, si conclude una complessa campagna di restauro iniziata nel 1978 e realizzata dall'Opificio delle Pietre dure.

La porta Sud, del peso di circa 8 tonnellate, è costituita da 28 formelle di cui 20 raccontano episodi della vita di S.Giovanni Battista, patrono del Battistero e di Firenze, intervallate da 74 fregi. Pisano realizzò sulla porta anche 48 teste di leone, una delle quali andata perduta nell'alluvione del 1966 che fece danni gravissimi a tutti e tre i portali, oggi sostituiti al Battistero con copie fedelissime. Il primo portale ad essere tolto è stato quello del Paradiso nel 1990, il cui restauro si è poi protratto fino al 2012. Tre anni ci sono invece voluti per la porta Sud, come già era accaduto per quella Nord, con un intervento che ha riportato alla luce ciò che resta della bellissima doratura e dei meravigliosi dettagli delle parti scultoree. Marco Ciatti, soprintendente dell'Opificio delle pietre dure, ha spiegato che "tutto iniziò con un lungo percorso di studi che ha portato a rinnovare completamente le tecniche di intervento e restauro sui grandi bronzi e soprattutto sui dorati. Un progetto di ricerca" che si è sviluppato soprattutto per il restauro della prima porta, e di cui hanno poi usufruito le altre due. "E' stato un restauro innovativo e all'avanguardia a livello internazionale". La porta Sud è la più antica delle porte del Battistero, realizzata per una sorta di competizione di Firenze che voleva dimostrare la sua superiorità nell'arte monumentale rispetto alle altre città stato della Toscana. E allo stesso tempo, per una competizione della corporazione dei mercanti dell'Arte di Calimala, che avevano costruito il Battistero, nei confronti della potente corporazione dell'Arte della Lana che esercitava il suo patronato sull'Opera del Duomo.

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