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Pablo Echaurren, un muro per il dialogo

Pablo Echaurren, un muro per il dialogo

Dal 24/11 a Catania 150 opere del precursore Street-Art

19 novembre 2017, 19:51

Redazione ANSA

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pablo echaurren - RIPRODUZIONE RISERVATA

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pablo echaurren - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dialogo serrato e costante che Pablo Echaurren intrattiene da sempre con le più svariate espressioni della comunicazione, in una ricerca tutta tesa ad abbattere le separazioni culturali e dilatare le pareti dell'estetico oltre i confini istituzionali, è al centro di una grande mostra allestita dal 24 novembre al 14 gennaio negli spazi di Palazzo Platamone a Catania. Esposte 150 opere dell'artista romano tra i precursori della Street-Art, realizzate a partire dalla fine degli anni '80, quando l'universo dei graffiti metropolitani mergeva con potenza in seguito alla caduta del muro di Berlino.
    Non a caso è proprio il 'muro' il motivo trainante della rassegna, come ricorda il titolo 'Pablo Echaurren. Soft-Wall', a sottolineare l'impegno, mai venuto meno, del pittore a usare l'arte per creare momenti di incontro, riflessione, condivisione, ironia su temi sociali e culturali. ''L'arte di Pablo Echaurren nasce per parlare alla collettività. Lo fa senza steccati, sperimentando ogni forma espressiva possibile'', spiega la curatrice Francesca Mezzano, sottolineando come, attraverso l'uso del segno dalla scritta allo stencil, insomma la parola quale linguaggio comune, Echaurren riesca ad annullare qualsiasi distinzione tra alto e basso, cercando una sorta di ''sintonia con la storia presente, con i suoi problemi, e le sue criticità nascoste allo sguardo comune''.
    L'importante esposizione, realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo in collaborazione con l'Assessorato ai Saperi e Bellezza Condivisa del comune di Catania, ha dunque lo scopo di indagare in primo luogo quelle modalità espressive da graffitismo metropolitano, l'utilizzo vivace dei colori e dell'arte come mezzo diretto di (contro) informazione, elementi questi che hanno anticipato l'attuale diffusione della cosiddetta street-art. Quindi, il percorso espositivo si snoda partendo da un ciclo di lavori, realizzati a cavallo tra anni '80 e '90, in cui irrompe la storia contemporanea con la fine della Guerra Fredda. In queste opere, che ricordano la comunicazione iconografica del muro di Berlino, emerge uno scenario di graffiti metropolitani, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche d'ascendenza medioevale, linguaggi e segni stereotipati del sistema comunicante.
    Un'altra sezione è invece dedicata ai collage degli anni '90.
    Lo shock percettivo procurato dalla grande città viene raffigurato in queste sintesi visive del paesaggio urbano, basate sul montaggio di manifesti strappati, annunci, insegne, titoli, segnaletica allarmante, che rendono il senso della percezione simultanea. La comunicazione murale compare anche nella produzione più recente, le 'pitture muro contro muro' con il loro inedito alfabeto simbolico di scritte murali cancellate, rappresentazioni di un mondo fatto di contrapposizioni, di opposte fazioni che si sovrappongono l'una all'altra.
    Con queste opere si confrontano infine alcuni quadri sul sistema dell'arte e le sue aggressive strategie planetarie, che ancora una volta testimoniano l'esigenza di dare forma a quella tensione critica e sociale, intellettualmente lucida, tipica della ricerca di Pablo Echaurren

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