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Grandi sculture al Museo Accorsi-Ometto, simbolo ripartenza

Grandi sculture al Museo Accorsi-Ometto, simbolo ripartenza

Novecento in cortile, dall'8 luglio le opere di sei artisti

TORINO, 29 giugno 2020, 15:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono arrivate al Museo Accorsi-Ometto, che ha riaperto il 18 giugno, le prime otto sculture - in tutto sono undici - della mostra 'Novecento in cortile', curata da Bruto Pomodoro. E' la prima grande mostra di sculture dopo il lockdown. Le opere provengono da Torino e da Pietrasanta (Lucca): sono state trasportate con un grande tir con rimorchio fino in piazza Vittorio Veneto, da dove un camioncino più piccolo le ha trasferite nello splendido cortile del Museo, nel cuore di Torino. La prima ad arrivare è stata la terracotta Cavalcata interrotta di Paolo Borghi. Tra le sculture di più grandi dimensioni, il bronzo Icaro alato di Igor MItoraj, alto 3,60 metri.
    La mostra, che sarà aperta dall'8 luglio fino all'11 ottobre, rende omaggio a sei grandi artisti del Novecento, Arman, Paolo Borghi, Gio' Pomodoro, Riccardo Cordero, Igor Mitoraj e Ivan Theimer, fra i maggiori interpreti internazionali della scultura del dopoguerra. Sono opere plastiche - bronzi, acciai e terracotte - che simboleggiano la volontà di ripartire, dopo la comparsa del virus che ci ha colpiti. Si possono ammirare, oltre all'opera di Borghi, il monumentale Mercurio di Arman, fra i massimi esponenti del nouveau réalisme, i bronzi patinati Tensione verticale e Sole deposto di Gio' Pomodoro,, il maestoso acciaio satinato Asteroide di Riccardo Cordero , i due grandi bronzi di Igor Mitoraj, Icaro alato e Luci di Nara pietrificata e, infine, di Ivan Theimer, Tobiolo, Tartaruga con montagna, Medusa e Arione con delfino. Le opere saranno nascoste da teli e quindi non saranno visibili a chi entra al Museo o va in biglietteria. In mostra sono ammesse massimo 23 persone, ogni mezz'ora, per consentire il rispetto delle distanze di sicurezza.
   

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