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Caravaggio-Rembrandt, a Brera scambio di capolavori

La Cena in Emmaus in prestito fino a fine gennaio

Federico Pucci MILANO

MILANO - 'La Cena in Emmaus' del Caravaggio saluta Brera e si dà il cambio con 'La Cena dei pellegrini in Emmaus' di Rembrandt, proveniente dal Musée Jacquemart-André di Parigi, che sarà alla Pinacoteca fino al 24 febbraio 2019. L'opera del Caravaggio, uno dei quadri simbolo di Brera, è stata smontata e imballata questa mattina, alla presenza della stampa e sotto gli occhi del direttore James Bradburne e del restauratore Andrea Carini. Carini accompagnerà il dipinto, per assistere al trasporto e all'allestimento nella mostra 'Caravage à Rome. Amis et ennemis'.

Al suo ritorno, a fine gennaio, il Caravaggio e il Rembrandt saranno esposti insieme per tre settimane: "Quando sono arrivato, ho detto che mi sarei rifiutato di gonfiare il numero dei visitatori con mostre temporanee blockbuster, perché sono senza spirito, il museo diventa solo un contenitore: il dialogo tra opere è la nostra risposta a questo tipo di iniziative", spiega Bradburne. Secondo il direttore lo scambio rispetta i parametri essenziali per il prestito, a cominciare dalla tutela: "Se l'opera è a rischio, il no è categorico: spostare Raffaello o Piero della Francesca sarebbe tradire l'obbligo di tutela".

Le condizioni del Caravaggio, restaurato nel 1978 e andato in prestito l'ultima volta tre anni fa, sono state definite ottime. Garantita da una polizza da 120 milioni di euro a carico del museo francese, la tela ha le protezioni del caso: una cornice da viaggio che assorbe le sollecitazioni meccaniche; un telo di Tyvek a basso attrito e semitraspirante; un imballaggio con tre strati di schiume sintetiche a diverse densità; un contenitore a condizioni climatiche controllate. L'opera viaggerà quindi a bordo di un camion con climatizzazione e ammortizzatori speciali. L'operazione avallata dal Ministero dei Beni Culturali è inoltre per Bradburne un'opportunità scientifica importante: "Il quadro è indispensabile per la mostra di Parigi: lì avrà occasione di dire qualcosa di nuovo".

L'esposizione del Jacquemart-André tratterà infatti l'impatto del Caravaggio su artisti come Gentileschi, Manfredi, Baglione e Borgianni, e a far compagnia alla 'Cena' saranno 'Giuditta e Oloferne' da Palazzo Barberini e il 'Suonatore di liuto' dell'Ermitage. Fondamentale, infine, il valore culturale dello scambio e della futura coabitazione temporanea: "Non ci interessava l'offerta economica, ma la possibilità di affiancare due opere con lo stesso soggetto, instaurare un vero dialogo con questo giovane Rembrandt, influenzato dai caravaggeschi olandesi, che sperimenta con la luce. Può essere uno shock, ma lo accetto: un museo deve essere un organismo vivente inserito in un ecosistema". Dopo due ore di accurate operazioni, la tela 60x68 di Rembrandt, montata su un pannello e già provvista di didascalia, è stata posta nella sala 28, la sua casa per i prossimi cinque mesi.

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