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Ruote, fontane e pozzi, il sistema idraulico di Ostia Antica

Gli ultimi studi svelano i meccanismi. Il 25/9 una "lezione"

Redazione ANSA

OSTIA ANTICA - Ostia Antica aveva un suo sistema idraulico: pescavano dalla falda più di 60 pozzi, ai quali si aggiungevano numerose ruote idrauliche. A presentare gli studi in materia sarà il 25 settembre il direttore del parco archeologico di Ostia Antica Mariarosaria Barbera, avvalendosi del contributo di due esperte, l'architetto Elettra Santucci e l'archeologa Silvia Calvigioni. Il diciottesimo appuntamento con le Conversazioni di archeologia pubblica e legalità che il Parco archeologico di Ostia Antica offre nella sala multimediale dell'Antiquarium, all'interno degli scavi, si terrà a partire dalle 17 in viale dei Romagnoli 717.

"In questa occasione - fa sapere il direttore Barbera - sarà possibile vedere da vicino uno straordinario reperto, una grande ruota idraulica in legno rinvenuta presso le Terme dei Cisiarii (carrettieri) che conserva le tasche idonee a pescare l'acqua dal sottosuolo per sollevarla e renderla utilizzabile per gli usi termali".

Pescavano dalla falda più di 60 pozzi, ai quali si aggiungevano numerose ruote idrauliche: "Ostia Antica disponeva di acqua dolce in quantità, si può dire che fosse una città galleggiante su una estesissima falda, che rendeva l'acqua disponibile a meno di tre metri di profondità" osserva Elettra Santucci, architetto e studiosa di idraulica antica. "La prima colonia romana si caratterizza, del resto, per il suo rapporto con l'acqua: nasce in un territorio alla confluenza del fiume Tevere nel mar Tirreno, è dotata di un porto fluviale e le strutture della città si affacciano direttamente sulla spiaggia.

Inoltre può contare su una ricca circolazione idrica, una falda freatica di acqua dolce sfruttabile attraverso lo scavo di pozzi e l'uso di ruote idrauliche di legno". Un'accurata distribuzione permetteva di disporre d'acqua corrente nelle abitazioni, nelle terme, nelle oltre 250 fontane, nei condomini e nelle latrine. Queste ultime avevano grandissima importanza tra le infrastrutture igienico-sanitarie delle città romane. "Potevano essere private, come quelle che ad Ostia Antica vediamo nelle domus più ricche o nei condomini, ma anche pubbliche. Infatti è stata la civiltà romana la prima a predisporre questi ambienti per l'utilizzo di tutti i cittadini" spiega l'archeologa Silvia Calvigioni. "Le latrine erano ambienti tecnologicamente molto avanzati: al loro interno si poteva trovare acqua corrente predisposta per pulirsi e per lavarsi, ma erano anche allacciate alla rete fognaria cittadina, cosa che garantiva lo smaltimento dei rifiuti e la sanità dell'ambiente".
   

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