(ANSA) - PARMA, 27 NOV - La cultura che, grazie alle
istituzioni operanti nel settore, si diffonde in modo capillare
nei territori, per divenire volano per la ripresa economica,
concreto antidoto alla violenza e strumento di dialogo; il
rapporto Stato-Regioni e il coinvolgimento delle amministrazioni
locali, e poi ancora le modalità di finanziamento delle realtà
culturali territoriali, fino alle buone pratiche da rendere
efficaci in vista della distribuzione dei sussidi del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza: sono solo alcuni dei temi al
centro della conferenza nazionale "Le Regioni, gli istituti di
cultura e le politiche culturali del territorio nel quadro del
PNRR" organizzato dall'AICI - l'Associazione delle istituzioni
di cultura italiane (con 139 soci tra gli istituti, le
fondazioni e le accademie più prestigiose del Paese) il 29
novembre a Parma, presso l'Auditorium di Palazzo del
Governatore. Molti gli ospiti attesi all'evento, dal Ministro
dell'Istruzione Patrizio Bianchi a Francesco Profumo, presidente
di Acri, accanto all'assessore alla cultura Ilaria Cavo e a
Lorenzo Casini, capo di gabinetto del Ministero della cultura.
"In questo momento storico serve un riarmo culturale e noi
vogliamo contribuire al successo del Pnrr, ma c'è il rischio di
ritardi", afferma in un'intervista all'ANSA Valdo Spini,
presidente AICI, "stiamo continuando la nostra battaglia per
evitare che la pandemia ostacoli l'affermazione del ruolo
centrale che le fondazioni e gli istituti di cultura rivestono
per l'identità e la coesione del Paese". "E' la stratificazione
culturale a dare origine ai nostri comportamenti. Per noi quindi
è essenziale ribadire quanto la cultura sia necessaria al
dialogo e al contrasto alla violenza di qualunque tipo, da
quella sulle donne alle manifestazione dei no green pass. Le
istituzioni di cultura italiane devono aprirsi sempre di più e
fare rete", prosegue. (ANSA).
