Sarà presentato domenica alle 10 a
San Pietro in Casale il restauro del grande dipinto di Giacomo
Cavedone Trinità e santi custodito nella chiesa di San Michele
Arcangelo di Cenacchio, nell'ambito del progetto per il recupero
del patrimonio artistico 'Quadri sacri', varato nell'ultimo
biennio dalla Fondazione Carisbo in collaborazione con l'Ufficio
Beni Culturali Ecclesiastici della Curia Arcivescovile di
Bologna e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio. Alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni
locali e del parroco don Pietro Vescogni verranno fatte rivivere
le varie fasi del restauro nel racconto a cura di Angelo Mazza,
Conservatore delle Collezioni d'Arte e di Storia della
Fondazione, e del restauratore Alberto Rodella.
Misteriosa è la storia antica di questo grande dipinto di
oltre tre metri di altezza: l'immagine era pressoché illeggibile
e i danni provocati dal tempo e dagli uomini hanno lasciato
segni nelle ampie cadute di colore lungo la fascia inferiore.
Eppure la composizione che, nella rappresentazione della
Trinità, sovrappone il Padreterno a braccia spalancate, la
colomba dello Spirito santo e la figura sbiancata del Crocifisso
dall'impressionate ferita sul petto che cola sangue rivela una
forza iconica frutto di un'esaltata visione mistica. A
interpretarla, come mostra lo stile essenziale e violento, è
Giacomo Cavedone, allievo di Ludovico Carracci e interprete di
un rinnovato sentimento religioso, personaggio chiave della
cultura artistica a Bologna nella prima metà del Seicento.
Il restauro ha restituito un testo figurativo di notevole
importanza storico-artistica, oltre che religiosa, ma
soprattutto ha sottratto l'opera a un destino di lenta e
inesorabile scomparsa. Il progetto 'Quadri sacri' si propone di
recuperare, nel territorio diocesano bolognese, opere
dimenticate, perlopiù appartenenti a luoghi periferici segnati
dallo spopolamento, le cui comunità non sono più in grado di
provvedere alla salvaguardia del patrimonio artistico
ingente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA