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'Pop Therapy', mostra figurine Fiorucci

'Pop Therapy', mostra figurine Fiorucci

A Modena dal 9 marzo. Furono vendute 25 milioni di bustine

MODENA, 07 marzo 2019, 19:49

di Antonio Giovannini

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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MODENA - Una mostra rende omaggio al genio eclettico di Elio Fiorucci (1935-2015) - creativo, pioniere dei moderni influencer e molto altro ancora - attraverso duecento figurine dell'album Fiorucci Stickers, pubblicato dalle Edizioni Panini nel 1984, che riscosse uno straordinario successo, con oltre 25 milioni di bustine vendute (pari a 105 milioni di figurine) e riassume la storia grafica della maison milanese.
    Dal 9 marzo al 25 agosto la ospita il Museo della Figurina di Modena, una delle realtà istituzionali che fa parte di Fondazione Modena Arti Visive.
    L'esposizione, 'Pop Therapy. Lo spirito rivoluzionario delle figurine Fiorucci', curata da Diana Baldon e Francesca Fontana, è realizzata in collaborazione con Cà Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia-Fondazione Musei Civici ed è accompagnata da 'It's everything I've always wanted, All plastic', un'installazione di Ludovica Gioscia, artista romana la cui pratica è fortemente influenzata dai linguaggi espressivi della cultura e della società anni '80.
    Già dalla confezione, l'album si presenta in modo assolutamente innovativo: non una pubblicazione sfogliabile ma un raccoglitore di colore rosa fucsia e giallo fluo, richiudibile mediante un bottone calamitato, al cui interno si trovano 28 schede mobili su cui attaccare le figurine. La flessibilità che lo caratterizza è strumentale per consentire all'utente di esprimere creatività e fantasia. All'epoca della pubblicazione, le figurine erano considerate veri e propri oggetti di design, utilizzabili per decorare diari, motorini, ante di armadi, uno dei tanti linguaggi espressivi con cui si esprimeva la 'Fioruccimania'.
    Il percorso espositivo, organizzato in sezioni, ricalca la divisione tematica dell'album. Fiorucci Story propone alcune delle immagini più iconiche del marchio, dai candidi angioletti elaborati dal grafico Italo Lupi nel 1970, alle sfrontate e provocanti campagne pubblicitarie incentrate sulla nudità del corpo femminile concepita da fotografi e grafici come Oliviero Toscani e Augusto Vignali. 'Electron' rivela dischi volanti, circuiti, robot, videogame che sembrano fuoriusciti dal canale televisivo Mtv; 'Pin Up' propone gli stereotipi di donne sensuali e ammiccanti made in Usa; 'Dance' è un compendio della storia del ballo; 'Romance' è incentrato su amore e passione, con citazioni di vecchi film e fumetti rivisitati in chiave pop; 'Swim' celebra la vita in spiaggia e i costumi da bagno.
    La mostra si conclude con una sezione dedicata ai negozi Fiorucci, la cui realizzazione era generalmente affidata a importanti architetti e designer come Amalia Del Ponte, Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Franco Marabelli e Andrea Branzi.
    La rassegna è arricchita da una selezione di oggetti - abiti, accessori, scatole in latta e riviste d'epoca - concessi in prestito da collezionisti privati.
   

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