Sovrano illuminato ma anche
'comunicatore globale'. A Carlo di Borbone, artefice dei primi
scavi settecenteschi a Ercolano e Pompei, nel trecentenario
della nascita, il Museo Archeologico di Napoli dedica la mostra
'Carlo di Borbone e la diffusione delle Antichità' (dal 14
dicembre al 16 marzo) collegata ad esposizioni 'gemelle' a
Madrid e Città del Messico dove sono custoditi gessi e disegni
di quelle meraviglie che il Re volle disseminare per trasmettere
al mondo la classicità senza privare la città degli originali.
Una selezione delle 200 preziose matrici della Stamperia
Reale (il museo custodisce ben 5000 rami), restaurate,
costituisce il nucleo dell'inedito percorso: 60 opere tra
dipinti, disegni, sculture, affreschi, documenti. Si arricchisce
così l'offerta del MANN di Napoli diretto da Paolo Giulierini,
che dopo la riapertura della Sezione Egizia, si appresta a
raggiungere a fine 2016 il tra guardo (preventivato per il 2018)
di 500 mila visitatori, con un più 30% di ingressi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA