VICENZA - L'antico Egitto accanto ai Bizantini, ma anche i Bronzi di Riace visti da Luigi Spina e l'arte sopravvissuta al secondo conflitto mondiale: sono le mostre inaugurate nel periodo di festa che si potranno visitare in quest'ultima settimana dell'anno. VICENZA - La vita dell'antico Egitto, raccontata attraverso 160 opere provenienti dal Museo Egizio e 20 dal Louvre di Parigi, tra capolavori della statuaria, sarcofagi decorati, rotoli di papiro, bassorilievi, stele dipinte, anfore e amuleti: è la mostra "I creatori dell'Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone" allestita alla Basilica Palladiana, dal 22 dicembre al 7 maggio. Curata dal Museo Egizio, (Corinna Rossi, Cédric Gobeil e Paolo Marini), sotto il coordinamento del direttore Christian Greco, la mostra si focalizza su Tebe e Deir el-Medina, il villaggio, fondato intorno al 1500 a.C., dove scribi, disegnatori e artigiani lavoravano per costruire e decorare le tombe dei faraoni. Collaterale e contemporaneo a questa mostra, il progetto allestito al Museo del Gioiello dal titolo "Gioielli e Amuleti. La bellezza nell'Antico Egitto", a cura di Christian Greco con la collaborazione di Paolo Marini e Cédric Gobeil: nel percorso scarabei, fiori di loto o il tipico occhio di Horus in forma di amuleto, ma anche collane e bracciali in terracotta, fili di perle e anelli d'avorio, sigilli con il nome del faraone, e ancora ritrovamenti, dipinti e rilievi, nonché l'analisi del corredo di alcune mummie svelano l'attenzione che gli antichi egizi riservavano al gioiello.


