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L’Isola di Pasqua mette un freno al turismo, 'siamo invasi'

L’Isola di Pasqua mette un freno al turismo, 'siamo invasi'

Sindaco annuncia limiti per visitatori, a tutela cultura e natura

14 agosto 2018, 10:28

Redazione ANSA

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iStock. VIAGGIART - RIPRODUZIONE RISERVATA

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iStock. VIAGGIART - RIPRODUZIONE RISERVATA

ISOLA DI PASQUA - L’Isola di Pasqua, uno dei più remoti e misteriosi posti del mondo, ha deciso di limitare il turismo, per preservare la propria cultura e la propria natura. Dal primo agosto, i visitatori potranno rimanere sull’isola, famosa per le enormi statue di pietra che punteggiano la sua costa, solo per 30 giorni e non più per 90. Presto inoltre, ha annunciato il sindaco Petro Edmunds sui media cileni, sarà messo anche un limite al numero degli ospiti. Nonostante l’isola si trovi a 3700 chilometri dal Cile e ci vogliano 5 ore di volo da Santiago per raggiungerla, negli ultimi anni “vi è stata una vera invasione di stranieri”, si è lamentato il sindaco. Di qui la decisione di tenere un referendum tra gli ottomila abitanti locali per decidere se optare per il turismo o per la tutela della propria terra. Ha vinto la seconda opzione ed ora Rapa Nui, così si chiama in lingua locale l’isola di Pasqua, e le sue 900 Moai statue, forse erette nell’antichità come intermediarie tra i vivi e i morti, cercheranno di preservare i loro segreti e il loro isolamento. Attorno all’isola, sempre per decisione del referendum, è stata creata un’area marina protetta della grandezza della Francia.

 

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