(di Elisabetta Stefanelli)
La figura femminile al centro della sua opera come emerge da alcuni disegni inediti, passando per lo studio di un dipinto distrutto, attraverso alcuni dei suoi capolavori pittorici, fino ad un raro bassorilievo, per parlare di un maestro indiscutibile come Felice Casorati (1883-1963). È lui il grande protagonista della stagione invernale del Museo Archeologico Regionale di Aosta dove dal 2 dicembre al 7 aprile 2024 si potrà visitare 'Pittura che nasce dall'interno', retrospettiva a cura di Alberto Fiz, che accoglie un centinaio di opere, tra dipinti, sculture, disegni e bozzetti teatrali realizzati tra il 1904 e il 1960, tra scoperte e ricerche inedite. A partire dai disegni, che sempre rivelano una parte profonda dell'anima di un artista, qui fogli con pochi tratti per dare vita a donne, sempre nude ma di un'intensità che va oltre la fisicità, come la Testa con occhi chiusi, labbra scure, collo reclinato e un segno di contrazione, quasi di dolore, nei tratti. Ma l'opera di Casorati, come spiega il curatore, parte dallo studio. ''Studi dunque come luoghi fisici che contengono incapsulata l'anima dell'artista o scenari per rappresentare il mestiere del pittore.
Per Felice Casorati - spiega Fiz nel catalogo della mostra - lo studio costituisce l'architrave di una pittura che nasce dall'interno in base a quanto aveva scritto in occasione della prima Quadriennale romana del 1931: 'Di fatto io non ho mai capito il movimento "qui déplace les lignes" e adoro invece le forme statiche e poichè la mia pittura nasce - per così dire - dall'interno e mai trova origine dalla mutevole "impressione", è ben naturale che queste forme statiche e non le mobili immagini della passione, si ritrovino nelle mie figure...''. Da qui il titolo della rassegna, organizzata dall'Assessorato Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali. Sette sezioni per raccontare gli aspetti fondamentali della sua ricerca con un'attenzione specifica non solo alla pittura, ma anche a un ambito di ricerca assai meno indagato come la scultura. Tra i molti capolavori proposti Le vecchie comari, 1908, Persone, 1910, Le ereditiere, 1910, Maria Anna De Lisi, 1918, Tiro al bersaglio, 1919, Le due sorelle, 1921, Donne in barca, 1933, Testa gialla, 1950. Viene poi presentato a quasi sessant'anni dalla sua ultima mostra pubblica risalente al 1964 Nudo con le trecce o Ragazza di schiena del 1930, un dipinto di particolare suggestione.
Insieme ai disegni in parte inediti, viene proposto Fanciulla addormentata, inchiostro su carta intelata del 1921, studio preparatorio per il dipinto omonimo andato distrutto dieci anni dopo nel rogo del Glaspalast, il Palazzo di Cristallo di Monaco.
Compaiono poi due pannelli risalenti presumibilmente al 1919 realizzati da Casorati per la sua abitazione torinese. Sono stati per decenni occultati dallo stesso artista e oggi, dopo uno studio attento, vengono proposti per la prima volta in una mostra. Nell'ambito della scultura viene esposto un raro bassorilievo in gesso La dormiente del 1924 identico a quello che faceva parte del teatro privato del mecenate e collezionista torinese Riccardo Gualino. Non manca poi un approfondimento sulla scuola privata di Casorati, nota come Scuola di via Galliari, dove si sono formati i suoi allievi più noti tra cui Silvio Avondo, Albino Galvano, Nella Marchesini, Paola Levi Montalcini, Marisa Mori, Lalla Romano e Daphne Maugham che nel 1931 diventerà sua moglie.
La mostra è accompagnata da un ampio catalogo in italiano e francese edito da Gli Ori con saggi critici di Alessandro Botta, Luigi Cavallo, Alberto Fiz, Daria Jorioz, Luca Motto, Patrizia Nuzzo, Francesco Poli, Sergio Risaliti.
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