Inflazione, tariffe elevate e
conflitto in Medio Oriente raffreddano le partenze per le
prossime festività natalizie. Saranno quasi 500mila gli italiani
che quest'anno si metteranno in viaggio durante le feste con un
pacchetto vacanze completo prenotato presso le agenzie di
viaggio, di cui 286mila raggiungeranno una destinazione
internazionale. Un numero che sale a circa 2 milioni se si
considera pure chi ha acquistato anche solo un servizio - dai
biglietti ai servizi turistici - in agenzia, circa 114mila in
meno rispetto al 2022 (- 5,4%). Emerge dall'indagine realizzata
dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoviaggi
Confesercenti, su un campione di 523 imprenditori del turismo
organizzato.
Al primo posto tra le tipologie di vacanza maggiormente ambite
per le festività natalizie ci sono le capitali europee (61,3%),
seguite dalle città d'arte italiane (52,3%), mentre il mare
esotico e i viaggi intercontinentali sono scelti rispettivamente
dal 45% e dal 36,9% del campione.
"Il 2023 è partito bene per agenzie di viaggio e tour operator,
con risultati più che soddisfacenti nella prima parte
dell'anno", spiega il presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi.
"Nella seconda parte, però, non sono mancate le difficoltà.
L'86,6% delle imprese intervistate ha percepito chiaramente gli
effetti di inflazione e caro-voli sui clienti di fascia media,
che hanno scelto viaggi di minor durata o addirittura rinunciato
al viaggio. Secondo una nostra rilevazione, infatti, emerge che
per un volo Milano-Palermo ora ci vogliono più di 500 euro
mentre per un biglietto aereo per la Calabria si arriva
addirittura a superare i 700 euro di spesa: cifre che rendono
difficile, se non addirittura impossibile, il rientro in
famiglia di lavoratori e studenti fuori sede per le feste
natalizie. Anche la guerra in Medio Oriente ha avuto un forte
impatto: tanti gli annullamenti verso Paesi come Egitto e
Giordania, non coinvolte nel conflitto e tra le più prenotate
nei primi dieci mesi dell'anno, e numerose le richieste di
modifica della destinazione. Pesa anche l'effetto "insicurezza"
generato dal conflitto".
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