"L'ampliamento dell'area del Parco
regionale di Portofino è
un presupposto necessario all'esistenza stessa dell'Area
protetta".
E' la richiesta che la presidente di Italia Nostra, Antonella
Caroli, ha presentato oggi alla commissione Ambiente della
Camera.
"Nella sua istruttoria, l'Ispra, l'Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale - ha spiegato Caroli - aveva
perimetrato un'area di 15.339 ettari, facendo notare come si
trattasse di una superficie comunque al di sotto della media dei
parchi nazionali (64.500 ettari). La necessità di avere una
superficie non troppo ridotta nasce da diversi fattori, tra cui
alcuni di carattere ambientale. C'è in primo luogo la necessità
di evitare la frammentazione e l'isolamento degli habitat
naturali. La cosa è impossibile se il parco è costituito da una
piccola 'isola' che non permette di salvaguardare la
permeabilità degli habitat e i corridoi ambientali".
Inoltre, secondo la presidente di Italia Nostra, "un Parco può
sviluppare appieno le sue potenzialità anche turistiche se ha la
possibilità di mettere a rete i molteplici valori, le
particolarità, le emergenze artistiche e paesaggistiche, le
tradizioni, che caratterizzano e rendono culturalmente e
socialmente omogeneo un determinato territorio. È del tutto
evidente che un parco 'francobollo' sia privato, già nel
nascere, di queste possibilità".
"Le istituzioni hanno ora deciso di creare il Parco nazionale
provvisorio con un territorio di soli tre comuni (Portofino,
Santa Margherita e Camogli) per un'estensione di 1056 ettari -
ha proseguito Caroli - riducendo drasticamente i 5.363 ettari,
previsti dal decreto ministeriale 332 del 2021, che includeva 11
comuni. Inoltre, a partecipare al percorso amministrativo erano
stati sette comuni (Rapallo, Zoagli, Chiavari, Coreglia,
Camogli, Santa Margherita e Portofino) per un'estensione e
ridefinizione del Parco nazionale territoriale di circa 3.000
ettari, condivisa anche da associazioni, ANCI e Federparchi".
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