Un museo virtuale dove esporre le
opere d'arte trafugate nel mondo, perchè continuino a poter
essere ammirate da tutti, seppure non più disponibili. Un modo
per contrastare l'impoverimento culturale di una comunità dovuto
alla sottrazione di un bene artistico. Il progetto ideato
dall'Unesco e affidato alla realizzazione dell'architetto
burkinabé , Diébédo Francis Kéré, Premio Pritzker 2022, vuole
essere di monito per contrastare il traffico di opere d'arte.
Kerè, che vive e lavora in Germania, in una intervista a Tv5
Monde, si è detto onorato dell'incarico a lui affidato
dall'Unesco e che sarà una sfida, per un architetto che lavora
con materiale reale, organizzare uno spazio virtuale interattivo
dove disporre oggetti che non esistono più. Il simbolo del museo
sarà il globo terrestre, perchè ha spiegato Keré, il traffico di
opere d'arte riguarda e impoverisce tutto il mondo.
"Rubare un oggetto culturale - sostiene l'Unesco - è rubare
l'anima di una comunità. Dobbiamo unirci con urgenza per
combattere il traffico illecito". Il museo sarà inaugurato nel
2025 e conterrà virtualmente gli oggetti d'arte trafugati
inseriti nell'elenco dell'Interpol.
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