Nel 1966, durante il suo primo viaggio in Europa con una borsa di studio della Pennsylvania Academy of Fine Art, l'artista afro-americano di Filadelfia Barkley Hendricks visito' gli Uffizi: tra i capolavori del museo fiorentino quello che piu' gli resto' impresso nella memoria fu un ritratto di Giovanni Battista Moroni. Miss T. di tre anni dopo, in prestito alla Frick Collection dal Philadelphia Museum of Art fu la diretta conseguenza di quella illuminazione. Robyn Taylor, la ragazza del quadro, era la sua girlfriend di allora. Sono in tutto 14 i ritratti di Hendricks, nato nel 1945 e morto nel 2017, ospitati fino al 7 gennaio nella sede temporanea della Frick su Madison Avenue. Grazie a quel viaggio, che lo porto' anche a Madrid e Parigi, Hendricks si rese conto di come fosse limitata la rappresentazione dei neri nell'arte occidentale e di quanto poche figure ritratte fossero veramente umanizzate come persone. Barkley comincio' cosi' a ritrarre i ragazzi neri di Filadelfia e poi di New London, dove per anni insegno' al Connecticut College, come santi e signori del Rinascimento. La Frick era del giovane Barkley il museo preferito a New York: "Per lui era gli Uffizi, il Prado e il Louvre messi assieme, ma vicini a casa", ha detto il direttore Ian Wardropper. La mostra (la penultima nell'edificio disegnato da Marcel Breuer su Madison Avenue che il Whitney ha da poco venduto a Sotheby's) mette insieme ritratti dalla fine degli anni Sessanta al 1983: opere rivoluzionarie che fondono le effigi di afro-americani del suo tempo con la tradizione della grande pittura europea e che hanno avuto un impatto importante sulla nuova generazione di artisti afro-americani come Derrick Adams, Mickalene Thomas e Kehinde Wiley, il ritrattista di Barack Obama. Colpisce l'attenzione al colore, ma anche alla moda degli abiti indossati dai singoli soggetti, ma anche l'individualita' dei volti e la tecnica che evoca quelle dei precedessori piu' antichi: come in Lawdy Mama, in cui dal fondo a foglia d'oro caro ai Bizantini e ai maestri del primo Rinascimento italiano si staglia la cugina del pittore, Kathy Williams, dalla pettinatura Afro che evoca un'aureola.
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