Trecentomila litri di prodotti
vinicoli sequestrati perchè privi di tracciabilità, la
sospensione dell'attività di 17 aziende che svolgevano la
propria attività in sedi produttive interessate da gravi carenze
igienico-strutturali ed autorizzative e sanzioni per complessivi
290mila euro. Questi i principali numeri di una vasta campagna
di controllo nel settore di produzione e commercializzazione dei
vini, svoltasi a settembre e condotta dal Comando Carabinieri
per la Tutela della Salute (Nas) con il supporto
dell'Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle
Frodi (Icqrf). Il sequestro riguarda prodotto in fermentazione o
già trasformato in vino, non censito nei registri di giacenza
della cantina. Complessivamente il valore commerciale delle
strutture chiuse e dei prodotti sequestrati ammonta a circa 11
milioni di euro.
Nel corso delle attività di controllo i Carabinieri del Nas
hanno eseguito 960 ispezioni, individuando 239 situazioni di non
conformità in seguito alle quali sono segnalati all'Autorità
Sanitaria ed Amministrativa 218 operatori della filiera del
vino. Le irregolarità hanno riguardato anche la detenzione di
sostanze vietate negli stabilimenti enologici, presso i quali
sono state sequestrate 3 tonnellate di zucchero, destinate al
fraudolento impiego per aumentare la gradazione del vino,
fenomeno tuttora presente in alcune aziende della filiera
vitivinicola.
Tra i vari controlli, in provincia di Latina è stata disposta
la cessazione dell'attività di un'azienda per gravi carenze
igienico strutturali dei locali di vinificazione e l'utilizzo di
acqua, estratta da un pozzo privato, priva della certificazione
di potabilità.
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