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Made in Italy: la Cina riconosce il Prosecco

Made in Italy: la Cina riconosce il Prosecco

Querelle aperta dal 2014, sI chiude a favore del Consorzio Doc

ROMA, 23 dicembre 2021, 16:45

Redazione ANSA

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Prosecco (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prosecco (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Prosecco (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Cina riconosce il Prosecco e il Consorzio della Doc, guidato da Stefano Zanette, chiude l'anno ottenendo un importante riconoscimento internazionale. Una partita cominciata nel 2014 quando il Consorzio, per garantire la protezione della denominazione, ha depositato in Cina il marchio collettivo Prosecco.

In seguito alla pubblicazione del marchio, il Consorzio ha ricevuto una opposizione da parte dei produttori di vino australiano rappresentati dall'Australian Grape and Wine Importated, volta ad ostacolare la protezione della Ip (indicazione Geografica) Prosecco. L'opposizione mirava, spiegano da Treviso, a non far riconoscere il marchio e ad impedirne la registrazione. L'ufficio marchi cinese (in sigla Cnipa) invece ha rigettato l'opposizione australiana decidendo che il marchio "Prosecco" - essendo un'indicazione geografica- è idoneo a svolgere la funzione di marchio per distinguere l'origine dei prodotti. "Si tratta di un risultato particolarmente importante, anche considerato il ruolo strategico del mercato cinese" commenta Zanette.

Un successo attestato anche dall'Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Luca Ferrari, che in una lettera inviata al presidente Zanette esprime i suoi "personali rallegramenti per la positiva conclusione del procedimento in questione, che rappresenta un passo avanti nella difesa della denominazione "Prosecco" in questo Paese. Si tratta di un ottimo risultato ottenuto grazie alla costante sinergia fra l'Ambasciata d'Italia a Pechino, le istituzioni italiane sul territorio nazionale e il Consorzio".

Pronta la risposta di Zanette che ringraziando l'Ambasciatore Ferrari per la gentile testimonianza, conferma che "il successo dell'operazione va ascritto al costante lavoro di tutela svolto dal Consorzio, supportato dalla grande collaborazione dell'Ambasciata Italiana a Pechino e della Commissione Europea che con il loro contributo hanno aiutato il Consorzio a raggiungere questo importante risultato internazionale, dimostrando ancora una volta quanto la sinergia tra istituzioni pubbliche e private risulti vincente".

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