In tre secoli la vie en rose di Frescobaldi, cantina toscana scelta da Wine Spectator per la prestigiosa copertina di aprile per rappresentare il vino Made in Italy nel mercato Usa, ha avuto diverse espressioni dell'animo femminile nella viticoltura ma sempre proiettate all'innovazione: nel 1878 quando Donna Leonia portò barbatelle e un torchio champagnotto dalla Francia per poi creare al Castello Pomino la prima cantina a gravità in Italia e vinse la medaglia d'oro all'Expo di Parigi.
E poi negli anni Settanta, in piena rivoluzione della minigonna, i marchesi Frescobaldi sperimentarono le prime barrique, le piccole botti in legno per l'affinamento, dando vita alle bollicine del Leonia Metodo Classico.
Mentre agli albori del Duemila, nell'era della globalizzazione e dei telefonini, Frescobaldi punta sui rosati, intercettando un crescente interesse del mercato ora che i rosé trovano sempre più consensi tra i giovani e sui mercati asiatici.
Fino al 2015, quando il design iconizza la Tenuta dell'Ammiraglia, da cui usciranno produzioni sostenibili, che parlano di rispetto della natura e del mare, rinnovando l'innovazione nella tecnica di vinificazione in bianco di uve rosse che poi sposano il Vermentino, nonché nell'architettura contemporanea.
A raccontare, sotto il claim "Cultivating Toscana diversity", l'evoluzione dell'anima femminile nella produzione enologica della cantina a sangue blu è Livia Le Divelec, Frescobaldi Brand Ambassador dal 2018, in una degustazione online di sei nettari frutto del lavoro femminile. "Il vino cambia ed evolve continuamente - sottolinea l'enologa - e ci racconta una storia durante questa sua evoluzione. La storia di un luogo, la storia di un territorio. Per noi la differenza la fa proprio il territorio, che va cullato tutto l'anno perché la qualità la si ottiene rispettando la materia prima giorno dopo giorno. Considero il vino una forma d'arte che può essere vista come un quadro, una scultura, un poema. È materia viva che prende forma, e che quando aggiorna una visione e uno stile, come accade nei nostri rosati fermi, ha la forza di un gabbiano che va oltre l'orizzonte e può incuriosire i bevitori curiosi, mai sazi di novità".
La filosofia aziendale è quella di un occhio al passato, ma senza mai sedersi. Anche nell'anno della pandemia, racconta Andrea Orsini Scataglini, responsabile comunicazione del Gruppo Frescobaldi, "il team si è dimostrato unito e sempre col sorriso. E' stata anzi un'occasione per conoscere nuovi modi di interazione, idea colta nell'immediato. Basti pensare che, un anno fa, nei primi 69 giorni di lockdown abbiamo promosso c 66 degustazioni virtuali raggiungendo tutto il mondo, Inoltre abbiamo accompagnato lo sviluppo di vetrine online di enoteche storiche, come Trimani a Roma, incrementando il giro d'affari di questo canale, l'e-commerce, dal 2% al 7%". (ANSA).
