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A Italian Taste Summit 35 cantine incontrano buyer esteri

A Italian Taste Summit 35 cantine incontrano buyer esteri

Wine Global Aspect, nei calici importatori cercano tipicità

ROMA, 23 ottobre 2020, 16:55

Redazione ANSA

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Nell'emergenza pandemia, tra un Dpcm e l'altro, è stato uno degli ultimi incontri in presenza, la seconda edizione di Italian Taste Summit, a Roma, presso il Grand Hotel de la Minerve dove una schiera di 35 cantine, provenienti da 14 regioni italiane, ha incontrato vis à vis 30 importatori provenienti da 4 continenti (Europa, Asia e Americhe) e circa 12 Paesi differenti (tra i quali: Usa, Cina, Giappone, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Danimarca e Polonia).

Organizzatore e presidente di Italian Taste Summit è Joanna Miro, titolare di Wine Global Aspect, realtà specializzata nella vendita export dei vini italiani che sta lavorando affinché il dialogo con i buyer internazionali prosegua ora a distanza in vista dell'edizione 2021, prevista per il mese di maggio.

"Il made in Italy - evidenzia Miro - è sicuramente uno dei brand più rinomati e importanti al mondo, e il vino ne rappresenta un importante fiore all'occhiello. Con questa convinzione, e con lo scopo di sviluppare a pieno il potenziale immenso delle aziende italiane, è nato il progetto Italian Taste Summit. Se solitamente sono i vignaioli a recarsi all'estero per far conoscere i propri prodotti, noi facciamo l'inverso, portando in Italia personaggi importanti che fanno il mercato del vino nei rispettivi Paesi. Riusciamo tra l'altro in questo modo a far percepire meglio il vero valore del vino italiano, che risiede indiscutibilmente nel legame con i diversi territori che compongono la Penisola. E' stato molto interessante confrontarsi con buyer di tante nazioni e scoprire, una volta di più, quelle che sono le caratteristiche che loro ricercano in un'etichetta tricolore: vale a dire territorialità, esclusività e un'idea di nicchia, di prodotto che non possa essere confuso con altri di altre realtà. I consumatori, quando approcciano un vino italiano, vogliono trovare nel calice storia, arte e uno stile di vita che giudicano inimitabile".

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