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Compie 40 anni prima Docg d'Italia, il Nobile di Montepulciano

Ora obbligo inserire in etichetta termine geografico "Toscana"

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 19 SET - Correva l'anno 1980 quando l'allora Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste rilasciava la prima fascetta che identificava una denominazione vinicola come "garantita" (D.O.C.G.). Si apriva così una nuova era per il vino italiano. Questa fascetta, serie AA n° 000001, è oggi conservata negli uffici del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ed è l'immagine simbolo dei festeggiamenti per il quarantennale che ricorrerà per tutto l'anno 2020. La storia della fascetta AA 000001 è molto lunga. Sono infatti occorsi circa 11 anni di riunioni, incontri, richieste da quando, nel lontano 1969, il Consorzio fece richiesta della Docg (Legge 930/63), a quando questa è stata riconosciuta nel 1980. Il Consorzio del Vino Nobile, primo in Italia, divenne così "una vera e propria rompighiaccio nel mare della burocrazia" fino al 1978, data della pubblicazione in Gazzetta della richiesta di modifica al disciplinare del Nobile.

Il futuro del Vino Nobile di Montepulciano sta dunque nella sua storia di pioniere. E nell'anno della pandemia tanti importanti punti di arrivo e partenza per la più antica denominazione italiana. A partire dall'obbligo di inserire in etichetta il termine geografico "Toscana", passando per la prima di una serie di pubblicazioni che ripercorreranno la storia del vino a Montepulciano, dagli etruschi a oggi, fino a un confronto tra tutte le aziende associate. "Abbiamo voluto guardare la nostra denominazione dal "di dentro" attraverso il lavoro e le percezioni dei principali attori del Vino Nobile di Montepulciano, i suoi produttori - commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio di tutela - con l'obiettivo chiave di individuare nella maniera più concreta l'attuale identità della denominazione, i suoi punti di forza, ma anche quelli di debolezza, quindi di disegnare le strategie migliori per guidare al meglio il suo sviluppo nel futuro, per questo è fondamentale partire dai produttori stessi e dalla storia del nostro vino".

Inoltre, annunciano dal borgo toscano, è in fase di realizzazione la nuova immagine del Consorzio, con un progetto grafico in dirittura di arrivo. Un progetto di recupero della storia e dell'identità passata, a partire dalle indagini sul nome stesso della Docg più antica d'Italia. E da luglio scorso, la parola "Toscana" in etichetta per una maggiore chiarezza sullo scaffale. (ANSA).

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