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Un Dolcetto di carattere dalla famiglia Abrigo

In degustazione a Milano anche una prima annata 2013 del Barolo

Redazione ANSA MILANO

MILANO - Un vino sano, con un livello di solforosa tre volte inferiore ai limiti consentiti, ogni anno viene conservato un campione di un chilogrammo di uva congelata, pronta in ogni momento per analisi di controllo che possono essere richieste. E' il credo della azienda Abrigo Giovanni, a conduzione monofamiliare nata 50 anni fa nelle Langhe, a Diano d'Alba, dove le uve Dolcetto sono di casa.

Le etichette dell'azienda sono state portate in degustazione a Milano mostrando una qualità decisamente alta, in particolare dei Dolcetti, con il superiore Garabei e il Docg Sorì del Crava, del Nebbiolo, della Favorita e della prima annata 2013 in bottiglia, di Barolo Ravera, che compongono un bouquet di 70mila bottiglie prodotte. Paola Morando è la moglie di Giorgio, titolare dell'azienda agricola Abrigo Giovanni. Giovanni, padre di Giorgio era un allevatore di mucche razza piemontese, ma il figlio Giorgio non vuole proseguire questa attività e preferisce dedicare il lavoro in azienda al vino. Così nel 1987 trasforma la cantina che produceva solo vino sfuso in una realtà più moderna e inizia a imbottigliare, per ampliare nel 1995 con una nuova parte per affinamento in botte e stoccaggio. Nel 2013 ai tredici ettari se ne aggiungono due, nel comune di Novello, dove parte il progetto Barolo. "Non abbiamo consulenti esterni - racconta Giulio Abrigo che, con il fratello Sergio, è il presente e il futuro dell'azienda descrivendo i Dolcetti in degustazione - ci dividiamo i compiti in famiglia.

Tutto ciò che sentite nel bicchiere è frutto del nostro lavoro, per il Dolcetto è fondamentale centrare il momento giusto per imbottigliarlo. È un vitigno delicato, senza tannini sulla buccia ma sui noccioli e va curato con attenzione". Presentata anche una Favorita, leggermente mossa a un punto di effervescenza davvero ben equilibrato e mantenuta così dalla prima vendemmia quando i bianchi non erano così popolari. Diano d'Alba, oltre ad essere comune storicamente vocato alla produzione di Dolcetto, lo è anche per le caratteristiche nocciole piemontesi. Giovanni Abrigo produce, da più di trent'anni, la famosa Tonda, pregiatissima nocciola. E proprio accanto alle nocciole è stato presentato anche un passito di Favorita, Inferno, di piccolissima e pregiata produzione.(ANSA).

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