BRACCIANO - Dal Nero d'Avola alla Cannaiola, dalla Falanghina alla Vernaccia, profondamente differenti tra loro, le etichette presentate a Laghidivini, hanno un denominatore comune: sono state prodotte sulle sponde dei laghi italiani. Giunta alla settima edizione, la tre giorni di degustazioni dedicata alle produzioni vitivinicole dei bacini d'acqua dolce, organizzata dall'Associazione culturale Apulae, si è svolta presso il Complesso conventuale di Santa Maria Novella nel centro storico di Bracciano e ha visto anche un'iniziativa di sensibilizzazione ambientale.
Tutti i tappi di sughero sono stati raccolti in appositi contenitori dal consorzio Rilegno e avviati al riciclo, l'allestimento è stato realizzato da arredi interamente costruiti con cartone riciclato.
''Il sughero è un materiale naturale - ha spiegato Paola Lucci, Assessore all'ambiente del Comune di Bracciano - può e deve essere smaltito nella corretta forma, cioè avviandolo al riciclo''.
Più di quattro mila laghi italiani sono stati rappresentati, nell'edizione 2014 del festival, da 38 località con 54 aziende per un totale di più di 200 etichette in degustazione, con un pienone di wine lovers.
''Quando si parla del lago d'Iseo - ha spiegato Sandra Ianni, presidente di Epulae - è automatico pensare al Franciacorta, così come il Bardolino per il lago di Garda. Questa manifestazione ha l'obiettivo di rendere naturali anche tutti gli altri abbinamenti lago-vino, come, ad esempio la vernaccia quando si parla del grande stagno costiero di Cabras, in Sardegna''. Non solo vini, nella tre giorni presentazioni libri, artigiani del gusto, specialità casearie locali, alta pasticceria, in collaborazione con le Donne del Vino e Slow Food.
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