(ANSA) - BOLOGNA, 27 MAR - "Produrre vino è una forma d'arte:
tenete insieme etica ed estetica, il bene e il bello.
Divertitevi, fate vini come piacciono a voi, liberatevi
dall'omologazione, siate virtuosi nei rapporti con la terra e
con i vostri collaboratori. Vivete con gioia, ma tenete gli
occhi aperti: non consideratevi mai immuni dalle
responsabilità". Con queste parole Carlo Petrini, presidente e
fondatore di Slow Food, e don Luigi Ciotti, presidente di
Libera, hanno aperto la prima edizione di Sana Slow Wine Fair,
la manifestazione organizzata da BolognaFiere con la direzione
artistica di Slow Food, che fino a martedì 29 marzo offre a
professionisti del settore del vino e visitatori la possibilità
di trovare in un solo luogo il meglio della produzione artigiana
e sostenibile italiana e internazionale.
"A mafiosi, corrotti e criminali piace aprire aziende
agricole: vogliono esibire la terra, ma non la amano. I dati sul
caporalato sono impressionanti e per questa ragione vi chiedo di
non chiudere mai gli occhi su ciò che accade. Il lavoro schiavo,
purtroppo, esiste: molte persone straniere sono costrette a
genuflettersi, ad accettare condizioni di lavoro inumane pur di
avere un permesso per restare qui. Dobbiamo lottare per dare
libertà e dignità a loro e al cibo", ha detto don Ciotti.
La plenaria di apertura ha ospitato inoltre l'intervento del
presidente dei piccoli vignaioli ucraini, Valerij Petrov, che in
un video-testimonianza ha raccontato le difficoltà vissute in
queste settimane di guerra: "La situazione oggi è molto
difficile e sono molto preoccupato che i soldati dei nemici
colpiscano le fattorie e le aziende agricole. È già successo a
Kachovka e Cherson, dove intere aziende sono state derubate e
distrutte. In questa situazione di guerra inoltre per noi è
impossibile vendere i nostri vini, per questo chiediamo ai
produttori di tutta Europa di aiutarci ad esportarli". (ANSA).
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