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Ambiente: da Slow Fish appello a governo per legge SalvaMare

Ambiente: da Slow Fish appello a governo per legge SalvaMare

Rifiuti portati a terra dai pescatori non siano 'speciali'

GENOVA, 04 luglio 2021, 16:45

Redazione ANSA

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Chiude Slow Fish 2021 con un appello al governo: è urgente approvare la legge SalvaMare, i rifiuti portati a terra dai pescatori non devono essere considerati "speciali". Il Mediterraneo affoga sommerso dai rifiuti, i pescatori potrebbero e vorrebbero fare la loro parte ma non possono, perché i rifiuti pescati accidentalmente o generati dall'attività di pesca sono considerati "speciali" e soggetti a una procedura di raccolta e trattamento complessa e onerosa che scoraggerebbe chiunque. Ed è proprio questo l'appello che lancia Slow Food nel giorno di chiusura della decima edizione di Slow Fish. "Urge una soluzione immediata al problema e potrebbe essere la tanto attesa Legge SalvaMare, che prevede la possibilità di conferire i rifiuti accidentalmente pescati in mare e i rifiuti volontariamente raccolti in ambiente marino in apposite strutture di raccolta, anche temporanee, allestite in prossimità degli ormeggi. Gli operatori della piccola pesca possono dare un grande contributo" dice Marco Dadamo, biologo marino ed esponente dell'advisory board di Slow Fish. Una legge che andrebbe nella direzione della direttiva Ue 2018/851 che intende agevolare gli strumenti per fermare la dispersione dei rifiuti in mare.

In questo ambito sono state protagoniste a Slow Fish alcune esperienze per ridurre i rifiuti in mare e quelli derivanti dall'attività di itticoltura. È della Liguria una delle esperienze più rincuoranti di recupero dei rifiuti della pesca e di riutilizzo dei materiali organici, il progetto Prisma Med ha permesso la realizzazione di cinque ecoisole, due in Liguria (a Genova e La Spezia), due in Sardegna e una in Toscana e coinvolge anche la Corsica. I rappresentanti dell'Area marina protetta la Gaiola, ospitati da Slow Food Campania, hanno raccontato il progetto arrestalereste che vuole mettere in contatto mitilicoltori dell'area Flegrea e del Golfo di Napoli con aziende locali in grado di riciclare i retini in materiale plastico utilizzati negli allevamenti di mitili.

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