Da quest'anno, chiunque visiterà il
pastificio di Barilla a Pedrignano, alle porte di Parma, potrà
immergersi nella storia del Gruppo grazie all'ascolto di
un'audioguida che racconta l'Archivio Storico. In questo modo le
persone potranno rivivere i cimeli di oltre 146 anni di storia
Barilla diventati espressione del costume italiano. L'iniziativa
rientra nell'ambito di Barilla Porte Aperte, attraverso cui
l'azienda apre le sue porte ai visitatori.
L'Archivio Storico Barilla nasce nel 1987 per volontà di
Pietro Barilla con il compito di raccogliere, conservare e
valorizzare il materiale storico relativo alla lunga vita
dell'azienda.
"Le funzioni primarie dell'Archivio Storico - spiega il
Gruppo - consistono nel recuperare la memoria del passato,
conservare con i più corretti criteri i materiali e la
documentazione e valorizzarli perché tornino a circolare nella
cultura di Barilla e nella più vasta realtà sociale. Il
patrimonio storico del Gruppo Barilla diventa una risorsa
accessibile a tutti grazie al sito dell'Archivio Storico
(www.archiviostoricobarilla.com ) grazie alla digitalizzazione
di oltre 40.000 oggetti, foto, video e pubblicità che
ripercorrono la storia, l'attività economica, la strategia
comunicativa e pubblicitaria dei marchi iconici come Barilla,
Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello".
La sezione su grafica e comunicazione pubblicitaria raccoglie
oltre 150 manifesti dagli anni Venti del Novecento ad oggi,
oggetti promozionali e circa 2.700 filmati pubblicitari per tv e
cinema. La fototeca, con migliaia d'immagini dell'azienda dal
1913 ad oggi, permette di ricostruire il carattere di impresa
familiare italiana che ancora oggi caratterizza Barilla: dal
fondatore Pietro sino ai fratelli Guido, Luca e Paolo,
attualmente ai vertici del Gruppo. Non manca una sezione
dedicata al merchandising con tanti oggetti vintage che possono
essere acquistati direttamente sul sito dagli appassionati di
collezionismo.
L'Archivio storico Barilla è stato dichiarato dal ministero
della Cultura 'sito di notevole interesse storico' perché
"racconta l'evoluzione del costume italiano".
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