La passione con il mondo dei formaggi
è scattata in alpeggio durante un'esperienza organizzata
dall'istituto agrario in estate. A parlare è Tommaso Malgara,
giovanissimo casaro di appena 21 anni, partito da stagista in
stalla e stagista pastore, dove si occupava di mungitura dei
bovini, lavaggio del carro di mungitura e preparazione dei
recinti elettrificati per il pascolo.
"È difficile lavorare in un caseificio ma ti dà molte
soddisfazioni, un'attività varia e mai monotona", spiega
all'ANSA Tommaso, oggi perito agrario. Un'estate decisiva nella
sua vita, dopo la quale ha deciso di seguire un corso per un
anno in Piemonte, per diventare tecnico specializzato nelle
produzione lattiero caseario. "Ho trovato subito lavoro nella
latteria di Chiuro in Valtellina, dove avevo mandato il mio
curriculum - spiega il giovane - una realtà del territorio dove
vivo, specializzata nella produzione di vari formaggi e
derivati, dallo yogurth alla mozzarealla e tanto altro altro".
Un lavoro un po' magico, confessa Tommaso, perchè partendo
sempre dalla stessa materia prima del latte, si può arrivare a
fare prodotti molto diversi tra loro. "Sono tecniche
tradizionali che mi affascinano", spiega il casaro che inizia a
lavorare molto presto al mattino. "La prima fase è la
pastorizzazione del latte con la quale prende avvio la vera e
propria lavorazione che varia a seconda del formaggio che andrò
a produrre - precisa il casaro - da quelli semi duri che
prevedono una lavorazione più lunga di circa due ore e quelli a
pasta molle di circa un'ora. Al termine c'è tutta la procedura
del lavaggio e della sanificazione del locale per igiene e
sicurezza".
Una giornata intensa di otto ore, che non gli toglie la
voglia di stare con gli amici, anche perchè quasi tutti hanno
studiato agraria e sono tutti del settore. "È un tipo di studio
che ti dà la possibilità di crescere ed entrare subito nel mondo
del lavoro con delle responsabilità", spiega ancora Tommaso,
consapevole che il personale nel settore primario è sempre
richiesto.
"A Chiuro io sono uno dei due casari e ho solo 21 anni - fa
sapere il giovane - l'altro collega è già da 25 anni che sta in
azienda". Tommaso si sente di far parte di un mondo in cui è
importante saper comunicare ai giovani i benefici che arrivano
dal consumo di latticini e derivati ed evitare la cattiva
informazione. Cosa che da diversi anni viene fatta dal sistema
cooperativo attraverso il progetto 'Think Milk, Taste Europe, Be
Smart', progetto dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari,
realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione
europea, che si occupa di contrastare le fake news e fare una
corretta informazione.
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