Parte da Villaricca in Campania,
con una assemblea alla quale hanno preso parte circa 300
agricoltori della provincia di Napoli, quello che è stato
definito l'"orgoglio Coldiretti". "L'orgoglio - ha spiegato il
direttore regionale Salvatore Loffreda - di appartenere alla più
grande organizzazione agricola della Ue, di sventolare una
bandiera gialla che è legittimata nei tavoli istituzionali ed è
stata capace, in tanti anni, di garantire risposte alle aziende
agricole".
Alla base - riunita in un momento difficile per il settore in
cui si è registrata in tutta Italia anche la protesta dei
trattori - Loffreda, fa sapere l'organizzazione professionale,
ha illustrato un documento in dieci punti. Con lui anche il capo
area economica Coldiretti Campania, Roberto Mazzei e il vice
presidente Coldiretti Napoli Domenico Sabatino.
Ecco i punti: difendere il reddito degli agricoltori e non
toccare i fondi Pac e gli aiuti ai giovani; riconoscere e
sostenere il ruolo degli agricoltori come custodi degli
ecosistemi e della biodiversità; stop alle importazioni che non
rispettano gli standard europei, fermare le frodi sull'origine e
l'italian sounding anche in Italia; no a riduzioni degli aiuti
diretti agli agricoltori e libertà di coltivare tutti i terreni;
no al cibo artificiale prodotto in laboratorio; sì a mercati
equi e trasparenti, incentivando gli accordi di filiera e
rafforzando il contrasto alle pratiche sleali; semplificare lo
sviluppo rurale e investire su ricerca e formazione; promuovere
l'innovazione e la digitalizzazione per aumentare sostenibilità
e resilienza; ampliare il sostegno e la strumentazione per la
gestione dei rischi anche con le assicurazioni e favorendo
l'accesso al credito; cancellare la burocrazia, non le aziende.
Ha spiegato ancora Loffreda: "Le proteste sono utili se
producono un risultato non se si trasformano in una gita nei
luoghi del potere. È per questo motivo che Coldiretti ha sempre
attivato il dialogo nelle sedi opportune, all'interno delle
stanze, non fuori dai palazzi. Avere una cultura di governo
significa avere conoscenza delle istituzioni, delle norme e
delle procedure, non essere filo-governativi in senso politico e
infatti abbiamo dialogato con tutti i governi e tutte le
amministrazioni, indipendentemente dal colore dei loro
rappresentanti".
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