Un gruppo di giovanissimi (il più
'vecchio', Matteo Del Cuoco, ha 24 anni) che propone fritti e
piatti con pasta fatti al momento; niente vetrina con frittatine
e altro ma, piuttosto, una 'finestra' aperta sulla cucina. E' la
ricetta di 'Rostì' a Pomigliano D'Arco (aperto nel giugno 2020)
e che, da poco più di un mese, a 300 metri di distanza dalla
sede di Viale alfa Romeo, ha avviato anche 'Labbottega', unione
tra un laboratorio artigianale e una bottega gastronomica, dove
è stata trasferita la produzione della pasta impiegata nelle
preparazioni.
'"Abbiamo tanti clienti giovani - spiega Matteo - ma anche
una vasta clientela di adulti. Vogliamo dare tipicità...in
tempo reale". Rostì nasce poco dopo l'inizio della pandemia, è
stato spiegato in un incontro con i giornalisti. Il progetto,
che inizialmente parte con un piccolo locale da asporto in via
Iasevoli e nel settembre 2022 si sposta in Viale Alfa Romeo per
disporre di una sala con 35 coperti, si basa sulla voglia del
fondatore Matteo Del Cuoco di proporre i piatti della tradizione
napoletana in una chiave di lettura assai diversa dalla classica
rosticceria. Dunque, nessun piatto già pronto in vetrina: "Chi
ci sceglie - afferma Matteo - sceglie di mangiare bene,
aspettando qualche minuto in più ma con la certezza di mangiare
un piatto preparato al momento sotto gli occhi del cliente. La
cucina è a vista attraverso una finestra che consente di
guardare lo staff all'opera". La proposta fondata
prevalentemente sui classici della tradizione napoletana prevede
periodicamente delle novità in carta. Il cavallo di battaglia
sono sicuramente i fritti. Nell'offerta la Parmigiana di
melanzane fritta e la Mozzarella in carrozza così come le
frittatine di pasta, in pastella, proposte in diverse versioni
dalle più tradizionali a quelle più innovative alla Carbonara o
Cacio e Pepe. "I nostri fritti sono asciutti, digeribili e di
qualità - affermano i giovani di Rostì - si distingue il sapore
di ogni ingrediente, a partire dalla pasta, di nostra
produzione". Quest'ultima può essere gustata anche non fritta.
Sette i primi
piatti disponibili tra cui i Cappellacci cacio, pepe e tartufo,
gli Ziti alla genovese o al ragù napoletano e la Pasta e patate.
L'idea di Matteo Del Cuoco è sempre stata quella di far
riscoprire i sapori della cucina di un tempo, di cui è
innamorato ("Grazie anche a mia madre che è un'ottima cuoca"
dice), utilizzando metodi, attrezzature, ingredienti e
'impiattamenti' che invece seguono l'evoluzione gastronomica di
oggi. Il team di Rostì è composto, come detto, da giovanissimi:
Christian Aprano (sous chef, 22 anni), Salvatore Furino (sous
chef, 21 anni), Carla Lignano (direttore di sala, 24 anni),
Sabrina Lo Tufo (banconista, 22 anni), Francesca Cardaropoli
(banconista, 23 anni).
Ecco il menù servito nella cena per la stampa: Mozzarelle in
carrozza con ketchup di peperone alla napoletana in agrodolce,
Bon bon di salsiccia panata al panko con emulsione di friarielli
e caciocavallo irpino, Non chiamatelo Genovese (Pane Bun,
cheesesteak di manzo, composta di cipolle in agrodolce e
caciocavallo irpino), Cacio, Pepe e Tartufo (Cappellacci fatti a
mano ripieni di mousse di pecorino romano, spuma di parmigiano
30 mesi, pepi misti e tartufo nero di Bagnoli Irpino),
Genovese Napoletana (Ziti trafilati al bronzo, sugo alla
genovese e parmigiano 30 mesi), Arachidi e Caramello (Crumble al
cacao, mousse di arachidi, caramello salato e arachidi
pralinate), RostiMisù (Brownies al cioccolato fondente, mousse
di mascarpone e spuma di zabaione); birre: Super 8 Blanche,
Charles Quint Blonde o Rouge.
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