Ogni ipotesi di accorpamento o taglio delle risorse per il settore agroalimentare metterebbe a rischio lo sviluppo dell'agricoltura nazionale ed europea e, con esso, un settore strategico per il futuro dell'Unione. A lanciare l'allarme sono Coldiretti e Filiera Italia che, al termine del vertice europeo di ieri, hanno inviato una lettera ai ministri Fitto e Lollobrigida per esprimere alcune preoccupazioni legate al futuro del bilancio Ue, in vista delle sfide legate alla competitività del sistema produttivo, di cui si trovano importanti riferimenti nel documento di conclusioni del Consiglio europeo.
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini fa riferimento ad alcune indiscrezioni che stanno circolando sul futuro Quadro Finanziario Ue, pur apprezzando il riferimento alla necessità di rafforzare e rinnovare la competitività del sistema produttivo europeo. Luigi Scordamaglia Amministratore Delegato di Filiera Italia, si dice infatti, preoccupato che "l'impostazione della Commissione potrebbe portare ad una rinazionalizzazione dovuta alla presunta volontà di derogare ai singoli Stati l'entità complessiva delle risorse da destinare alle diverse politiche; un approccio che potrebbe frammentare gli sforzi di crescita europei".
In tutto ciò, per le due sigle non è chiaro come ne potrebbe uscire il bilancio Pac. Da un'analisi di Farm Europe ed Eat Europe, qualora il budget rimanesse invariato, nel 2034 il suo valore reale potrebbe essere solo il 46% di quello del 2020 con un taglio delle risorse superiore al 50%. Secondo Prandini "è inopportuno aprire oggi una discussione sul futuro quadro finanziario pluriennale 2028-2034, a due mesi dall'inizio dei lavori della nuova Commissione Ue che dovrà presentare la proposta, senza un coinvolgimento dei principali settori produttivi europei, agricoltura e alimentare in primis".
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