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Vinitaly: vetrina per 4.300 vista da 128mila di 142 nazioni

Nuovi primati per Salone e colosso cinese vuole 2 mln bottiglie

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VERONA - Dopo quattro giorni di business e promozione per il mondo vitivinicolo, la 51/a edizione chiude oggi a Verona registrando 128mila visitatori da 142 nazioni.

In crescita l'internazionalità del salone che quest'anno ha visto aumentare i top buyer stranieri accreditati che toccano quota 30.200 (+8% sul 2016), sul totale dei 48mila visitatori esteri.

Con più di 4.270 aziende espositrici da 30 paesi, aumentate nel complesso del 4% sul 2016, in particolare quelle estere, del 74%, Vinitaly si conferma il più importante salone internazionale per il vino e i distillati ma anche momento di riflessione fondamentale per il settore vitivinicolo nazionale ed europeo, come hanno sottolineato la presenza del ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, il commissario europeo all'Agricoltura Phil Hogan, i ministri dell'Agricoltura di Malta e Polonia e il viceministro all'Agricoltura russo.

Nel corso della rassegna, i riflettori sono stati puntati sui mercati consolidati, ma non maturi, ed emergenti, con un'attenzione particolare agli sviluppi futuri della possibile svolta protezionista degli Stati Uniti e le ricadute della Brexit. Ma si è guardato molto ad Oriente, con Verona e Vinitaly punto di partenza di una nuova Via della seta per il vino italiano diretto in Cina che viaggia su e-commerce ed educational.

A Vinitaly, '1919', il gigante cinese della distribuzione online to offline di wine&spirit, ha stretto un accordo con la Vinitaly International Academy e il fondatore Robert Yang ha promesso di aumentare entro il 2020 le vendite italiane nel Paese del dragone di oltre 2 milioni di bottiglie per almeno 68milioni di euro di fatturato. La Cina ha scelto Vinitaly come riferimento europeo per il vino, come ha ribadito l'arrivo a Verona anche degli altri colossi commerciali come Alibaba, Cofco, Winehoo e Suning.

"Vinitaly 2017 - ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese - rappresenta il primo e concreto passo del nuovo percorso di sviluppo che guarda al futuro dei prossimi 50 anni. I risultati - ha aggiunto - premiamo la spinta verso una sempre più netta separazione tra il momento riservato al business in fiera e il fuori salone pensato per i wine lover in città". Danese ha sottolineato che "proprio Vinitaly and the City quest'anno ha portato nel centro storico di Verona e nel Comune di Bardolino oltre 35mila appassionati".

Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, ha spiegato che "i numeri di questa edizione testimoniano la crescita del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale, con buyer sempre più qualificati da tutto il mondo". Mantovani ha elencato la top ten delle presenze degli operatori stranieri: "Mostrano incrementi da quasi tutte le nazioni: Stati Uniti (+6%), Germania (+3%), Regno Unito (+4%), Cina (+12%), Francia e Canada (stabili), Russia (+42%), Giappone (+2%), Paesi del Nord Europa (+2%), Olanda e Belgio (+6 per cento)". "A questa lista - ha concluso - si aggiunge la buona performance del Brasile (+29%), senza dimenticare il debutto assoluto a Vinitaly di Panama e Senegal. Per quanto riguarda invece l'Italia, assistiamo ad un consolidamento degli arrivi da tutte le regioni del Paese". Ad integrare e ampliare l'offerta di Vinitaly, Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull'agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola che ha tagliato il traguardo delle 20 edizioni. La 52/a edizione di Vinitaly è in programma dal 15 al 18 aprile 2018.

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