I vini della Valpolicella fanno rotta verso gli Stati di Washington e del Texas, ma anche dell'Oregon, dell'Utah e del Nevada. Dopo aver conquistato le grandi metropoli della costa Est e Ovest, il Consorzio di tutela punta dritto al cuore degli Usa; una strategia di espansione dettata dai numeri della crescita del Pil registrata in tanti Stati interni che lascia intravedere nuove opportunità di mercato. Vini che del resto piacciono tanti agli americani, basti pensare che lo scorso anno il valore dell'export dei vini della Valpolicella Doc è salito del 17%, quello del Ripasso del 5% e dell'Amarone del 15%.
"Le Coste sono strategiche e storiche per i nostri vini - spiega all'ANSA il direttore del Consorzio, Olga Bussinello - ma vogliamo guardare avanti, espanderci verso gli Stati 'emergenti' dal punto di vista economico caratterizzati da una notevole crescita del Pil; mercati dove i nostri vini potrebbero facilmente inserirsi". Quanto ai diversi canali di vendita per il vino negli Usa, secondo il direttore, ognuno ha una sua peculiarità e importanza andando a centrare un target ben preciso. La grande distribuzione, ad esempio, pesa per il 50%, mentre il canale Horeca detiene una quota del 20% in costante crescita, soprattutto in questi ultimi anni; a oggi si contano oltre 550 mila tra ristoranti, wine bar e locali con licenza di vendere vino. "L'abilità delle nostre aziende è quella di saper sfruttare tutte le possibilità offerte da questi canali", aggiunge Bussinello. L'e-commerce, invece, fa presente il Consorzio, pesa per il 4% ma secondo il "Global Ecommerce 2019 Strategic Study" dell'Iwsr - International Wine & Spirits Research, avrà una crescita esponenziale nei prossimi cinque anni; nel 2024 è stato pronosticato possa diventare il secondo stato più importante dopo la Cina a livello di vendita online di vino.
In collaborazione con:
Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella