"Mai come oggi la strada è quella della sostenibilità. Se rallentiamo su questo rallentiamo anche sugli investimenti in innovazione, oltre che su tutto il sistema delle energie rinnovabili: gli impianti di biogas, biometano, lo sviluppo di concimi alternativi a quelli chimici". Così il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione della presentazione dell'accordo con Intesa Sanpaolo che prevede un plafond di tre miliardi di euro, per le Pmi agricole associate, con l'obiettivo di facilitare l'accesso ai bandi del Pnrr per il settore. "Serve - ha proseguito - una visione legata alla gestione dei dati. L'Europa deve avere una sua piattaforma blockchain. La gestione dei dati sarà fondamentale per preservare il patrimonio conoscitivo dei percorsi dell'agroalimentare nelle sue fasi di trasformazione". Prandini ha poi sottolineato l'importanza di ridurre la dipendenza dall'estero, ma "oggi non siamo in grado di puntare a una piena autosufficienza produttiva, perché c'è stata poca redditualità nella filiera agroalimentare", ha detto. "Bisogna puntare sul sistema logistico, investendo sulla portualità e le reti ferroviarie, parlando di snodi per il trasporto merci", ha proseguito Prandini, sottolineando anche il problema della denatalità che "rischia di mettere in forte difficoltà alcuni settori produttivi del Paese, compreso quello agricolo". Il presidente della Coldiretti ha poi osservato come "il cibo è centrale. Dobbiamo creare le condizioni affinché l'Italia possa essere un po' più autosufficiente nei prossimi anni e creare valore all'interno della filiera. Questa è anche una risposta di carattere sociale ed è determinante per un Paese che vuole creare la condizione per la quale l'agroalimentare sia una leva di carattere economico. Dobbiamo avere - ha avvertito - una visione di carattere geopolitico senza ignorare che nel Mediterraneo, nel Nord Africa, ci sarà il rischio di rivivere quei percorsi legati alle primavere arabe, laddove non ci fosse una visione strategica a livello mondiale". "Sottolineiamo che esportiamo 52 miliardi di euro, ma è pochissimo rispetto a ciò che potremmo fare. Gli investimenti devono essere finalizzati a fare rete e sistema nel nostro Paese", ha concluso.
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