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In evidenza
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In collaborazione con #Peschiamoilfuturo
A rischio la pesca in Italia di
naselli, triglie, scampi e gamberi viola con tagli alle catture
anche di oltre l'80% proposte della Cgpm, organizzazione
regionale per la gestione del settore che opera nell'ambito
della Fao. A lanciare l'allarme è Fedagripesca Confcooperative
preoccupata di nuove riduzioni per alcune delle specie ittiche
ventilate recentemente. "Se venissero adottate le
raccomandazioni proposte della Fao per la pesca sarebbe un nuovo
duro colpo - commenta il vicepresidente Confcooperative
Fedagripesca, Paolo Tiozzo - oltre a dover affrontare tanti
problemi, il settore deve fare i conti con concorrenza sleale in
termini di mancato rispetto delle norme di tutela e
conservazione delle risorse; regole che per noi, tramite la
Politica comune della pesca, sono tassative, mentre lo stesso
non può dirsi per gli operatori del Mediterraneo delle sponde
extra-Ue. Nuovi tagli all'attività di pesca, quando invece altri
dati scientifici spingono verso un'altra direzione".
Per l'associazione, infatti, le specie del Mediterraneo sono
in discreta salute, come dimostrano gli indicatori di diversi
studi scientifici, tra cui proprio quelli del Comitato
Scientifico della stessa Cgpm. Fedagripesca, attraverso il suo
centro studi Cirspe, ha valutato l'impatto socioeconomico della
proposta della Fao che vede degli 89 stock valutati, 26
sfruttati in modo sostenibile, mentre 63 sono considerati al di
fuori dei limiti biologici di sicurezza.
I tagli proposti vanno per il merluzzo nostrano, ovvero il
nasello dal 26% al 50% in base alle aree di pesca, per i
crostacei sono del 60% e per il gambero viola di oltre l'80%.
Per la triglia di fango, specie fondamentale per la piccola
pesca e che fino adesso era restata fuori dalla politica dei
tagli, la richiesta è di una riduzione attorno al 67%. "
In collaborazione con #Peschiamoilfuturo
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