"L'agricoltura vuole essere
protagonista della produzione di energia rinnovabile. Il ruolo
del biogas nel perimetro delle energie pulite rappresenta un
punto di partenza ineludibile poiché dall'utilizzo degli scarti
delle coltivazioni e degli allevamenti è possibile arrivare alla
realizzazione di impianti per la produzione di biometano a
livello nazionale per alimentare non solo i macchinari agricoli
ma anche autobus, camion e navi oltre alle auto. In questo modo
sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle
risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni
inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della
ricerca scientifica". Lo ha detto il presidente di Coldiretti,
Ettore Prandini, in occasione di un incontro, oggi a Pordenone,
per presentare il protocollo siglato nella sede del ministero
dell'Agricoltura con Italgas.
Secondo l'ad di Italgas Paolo Gallo, "il biometano è la
soluzione ideale e già disponibile per dare una risposta alla
complessa equazione con cui fa i conti l'Europa: raggiungere una
transizione ecologica che garantisca sicurezza degli
approvvigionamenti e competitività dei costi dell'energia. Il
nostro Paese ha una capacità produttiva stimata di circa 8
miliardi di metri cubi di biometano già al 2030, ma per
liberarla serve un quadro normativo che redistribuisca i costi
di allacciamento alla rete alleggerendo la componente in capo ai
produttori".
"Con questo protocollo - ha osservato il presidente di
Coldiretti Fvg, Martin Figelj - Coldiretti garantisce il
coinvolgimento dei soci nei piani di informazione e formazione
sul biometano e li sensibilizzerà sul suo utilizzo in diversi
ambiti produttivi e industriali". Per l'assessore regionale alle
Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, "gli impianti di
biometano consentono di abbinare una produzione energetica green
con una serie di vantaggi anche a livello di gestione agronomica
per le aziende e trattamento dei reflui zootecnici".
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