Oltre 3.000 agricoltori sono scesi
in piazza a Perugia per gridare "Basta cinghiali" e chiedere un
piano straordinario per la gestione e il contenimento della
fauna selvatica incontrollata. Ma anche per reclamare, tra le
altre urgenze, un piano per la semplificazione amministrativa,
un progetto di filiera zootecnica e un regolamento per
l'agricoltura sociale.
Per difendere le campagne "assediate dai cinghiali" e
tutelare la vita dei cittadini "sempre più messa a rischio sulle
strade", Coldiretti Umbria ha scelto la mobilitazione per
chiedere alla politica "risposte certe e immediate non più
rinviabili", con un "cambio di passo" sulle politiche relative
ai piani di contenimento degli ungulati, rilanciando anche su
altre priorità urgenti per l'agricoltura umbra.
Il corteo di agricoltori e di trattori è partito da piazza
Partigiani per arrivare fino a piazza Italia, davanti al palazzo
della Regione Umbria. Una ventina i trattori disposti in cerchio
intorno alla piazza con il palco allestito al centro. Da qua
sono partiti slogan come "Proteggiamo il nostro futuro", "Noi i
cinghiali non li vogliamo", "Basta cinghiali dai nostri cereali"
e "Ci siamo stufati degli ungulati".
Una presenza nelle campagne che è stata definita "fuori
controllo" e che "sta creando danni all'agricoltura e ai
cittadini". Sono 150mila i cinghiali censiti in Umbria, come è
stato ricordato, "anche se sappiamo di arrivare almeno a 300mila
capi in una regione come la nostra" ha sottolineato il
presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti.
"Rivendichiamo prima di tutto delle questioni di giustizia
per tutta la società" ha affermato Agabiti per poi aggiungere:
"La presenza dei cinghiali sta diventando insostenibile con un
impatto devastante sulla produzione alimentare, sull'ambiente e
sulla biodiversità. C'è quindi solo un modo di agire ed è quello
di ridurre drasticamente la loro presenza anche perché non sono
animali autoctoni, non erano presenti nei nostri territori".
Un allarme quindi, per Coldiretti, che riguarda campagna e
città, agricoltori ma anche cittadini che vogliono contenere un
pericolo per i campi e per le strade.
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