Non sono solo le rese delle
produzioni agricole a soffrire degli effetti del cambiamento
climatico, ma a risentirne è anche la struttura e fertilità del
terreno. L'imprenditore deve quindi trovare soluzioni e agire
con tecniche agronomiche che attenuino le problematiche del
rischio climatico a tutto tondo. Sono queste le basi da cui è
partito il test condotto su 90 ettari coltivati a Brassica
carinata, detta anche senape abissina, parente della colza, che
dimostrano il ruolo fondamentale dell'agricoltura nella
transizione energetica. I risultati sono stati presentati al
convegno 'I semi dell'energia' che si è tenuto nella sede di
Jolanda di Savoia di BF Spa, con Eni, il Gruppo Sdf e Cai.
Utilizzata con la tecnica definita cover crops, o colture di
copertura, la Brassica ha dimostrato di avere importanti
vantaggi sotto ogni aspetto, dai benefici agronomici per il
terreno come miglioramento della qualità fisica e biologica del
suolo, all'incremento di sostanza organica di azoto e di altri
elementi nutritivi, alla diminuzione dell'utilizzo di diserbanti
contro le piante infestanti. Ma anche in prospettiva alla
creazione di una nuova filiera che permetta all'imprenditore
agricolo di avere sia vantaggi agro-ecologici sia economici.
Vantaggi potranno estendersi anche al campo della zootecnia,
settore in cui BF opera in partnership con Inalca: sono infatti
stati avviati degli studi per ricavare farine per i mangimi
dagli scarti della lavorazione di materie prime per la
produzione di biocarburanti, studi che hanno riguardato, con
ottimi risultati, lo scorso anno il girasole, ma che saranno
estesi anche alla Brassica.
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