Non una decisione 'caso per
caso', ma di fronte a "calamità naturali o eventi metereologici
estremi" - come alluvioni e siccità - i Paesi membri possono
stabilire che per gli agricoltori di tutta l'area colpita debba
applicarsi la clausola di 'forza maggiore', consentendo a chi
non può soddisfare tutti i requisiti della Pac di non vedersi
imporre sanzioni e di non perdere i fondi Ue. Lo chiarisce la
Commissione europea in una comunicazione volta a spiegare l'uso
del principio giuridico di 'forza maggiore', parte del pacchetto
di semplificazione della Politica agricola comune (Pac) varato
per rispondere alle proteste dei trattori.
L'esecutivo ricorda che, di norma, la decisione sul
riconoscimento di una situazione come 'di forza maggiore' deve
essere presa caso per caso, ma per evitare che gli agricoltori
debbano compilare "richieste individuali o fornire prove", la
possibilità riservata ai governi e l'ampliamento del campo di
applicazione "ridurrà l'onere amministrativo per gli agricoltori
e le autorità nazionali", facilitando così una "risposta rapida"
alle crisi.
Ricordando che la 'forza maggiore' in quanto "eccezione,
deve essere interpretata e applicata in modo restrittivo",
Bruxelles spiega ancora che il riconoscimento spetta alle
autorità competenti nazionali, che per raccogliere prove
potranno usare dati satellitari dell'area interessata, senza la
necessità di disporre di dati satellitari specifici delle
singole aziende.
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