Segnano il primo aumento dopo sette mesi di ribassi i prezzi delle materie prime alimentari che a marzo registrano +1,1%, che restano comunque in calo del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Lo fa sapere la Fao, spiegando che a spingere l'indice di riferimento rispetto a febbraio sono gli oli vegetali (+8%), i lattiero-caseari (+2,9%) e la carne (+1,7%). A scendere, invece, sono le quotazioni dei cereali del 2,6% (-20% rispetto a marzo 2023), per la forte concorrenza nelle esportazioni, come anche quelle del riso (-1,7%) e dello zucchero (-5,4%).
Sul fronte dei cereali, in base all'ultimo rapporto sulla domanda e offerta, la Fao ha alzato le previsioni della produzione 2023/24 a 2.841 milioni di tonnellate con un utilizzo fissato a 2.828 milioni di tonnellate, in aumento dell'1,3% rispetto al livello del 2022/23. Le scorte chiuderanno la stagione 2024 a 894 milioni di tonnellate, con un aumento del 2,3% dall'inizio dell'anno, con un rapporto scorte-utilizzo mondiali del 31%. Il commercio mondiale aumenterà dell'1,7% rispetto all'anno precedente fino a raggiungere 485 milioni di tonnellate. La Fao poi prevede che il commercio internazionale di cereali secondari crescerà, mentre qiello di grano e riso probabilmente subirà una contrazione. Sul grano, in particolare, le previsioni per la produzione 2024 aumenterà dell'1% rispetto al 2023, che a oggi è di 796 milioni di tonnellate.
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