La pasta nello spazio si potrà
condire con l'extravergine già testato per oltre sei mesi in
orbita dove la gravità e i raggi cosmici non hanno avuto effetti
sulla sua qualità. Lo afferma Coldiretti in riferimento al
progetto 'Italian Space Food" che porterà la pasta italiana
nello spazio per la prima volta sulla tavola degli astronauti
della Iss con la missione Axiom 3 in partenza il 10 gennaio
dalla Florida.
Un importante passo in avanti per sostenere la candidatura della
cucina italiana a patrimonio dell'Unesco ,sottolinea
l'organizzazione agricola, dopo che anche l'olio extravergine
di oliva potrebbe entrare stabilmente nella dieta degli
astronauti grazie al fatto che le sue caratteristiche
nutrizionali e salutistiche di pregio sono rimaste inalterate
secondo la sperimentazione sui campioni rientrati sulla Terra
dalla Stazione Spaziale internazionale (Iss) all'inizio
dell'anno, insieme all'astronauta Esa Samantha Cristoforetti,
nell'ambito di un progetto inserito nel quadro dell'accordo tra
l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e il Crea, in collaborazione
con Coldiretti e Unaprol.
Con il progetto 'Evoo in Space: Extra-Virgin Olive Oil in Space
(Evoos)' sono stati infatti analizzati - ricorda Coldiretti- gli
effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche
chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell'olio
extravergine d'oliva, nonché le sue eventuali ricadute
applicative sul nostro pianeta, presso la sede di Rende del
Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura
del Crea. Dai dati preliminari ottenuti, è emerso infatti come
lo speciale confezionamento in sacchetto protettivo sottovuoto,
testato e correntemente permesso nelle missioni a bordo
dell'ISS, impermeabile all'ossigeno e mantenuto sottovuoto,
abbia consentito- conclude l'organizzazione agricola- la
conservazione dell'olio extra vergine di oliva almeno per i
primi 6 mesi all'interno dell'Iss, assicurando un prodotto made
in Italy di qualità, ancora ricco di biofenoli e tocoferoli.
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