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Patologie importate minacciano agrumi italiani

Patologie importate minacciano agrumi italiani

Confagricoltura, più controlli alle frontiere. L'Italia deve tutelare 140.000 ettari

ROMA, 19 ottobre 2023, 11:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Più controlli alle frontiere per salvare i nostri agrumi dalle malattie causate dalle importazioni da Paesi Terzi. Nel solo periodo gennaio-agosto di quest'anno sono state 33 le intercettazioni di Cbs (macchia nera degli agrumi) su frutti provenienti dal Sudafrica.

Confagricoltura lancia l'allarme tornando sul pericolo che minaccia il settore agrumicolo italiano: "Se i nostri agrumi fossero attaccati da questa fitopatia - afferma Giosuè Arcoria, presidente della Federazione nazionale Agrumi di Confagricoltura - l'intero comparto nazionale sarebbe a rischio. Stiamo ancora facendo i conti con il virus della tristezza e i nostri sforzi rischiano di essere annullati dall'ingresso della Cbs o da altre fitopatie". È necessario, per l'Organizzazione degli imprenditori agricoli, mettere in atto velocemente misure efficaci per salvaguardare l'agrumicoltura italiana, il territorio, le imprese e l'indotto. "Occorre introdurre, come abbiamo richiesto - prosegue Arcoria - un limite di intercettazioni, oltre il quale vanno bloccate le importazioni. La Cbs non solo è altamente contagiosa, ma non esiste alcuna misura per controllarla".

Confagricoltura ha ripetutamente sollevato, anche a Bruxelles, questi problemi. Nell'ultima riunione del gruppo di lavoro al Copa-Cogeca, Spagna e Italia hanno chiesto di intervenire. Oltre alla macchia nera degli agrumi, infatti, ulteriori intercettazioni su mandarini e pompelmi provenienti dal Sudafrica e da Israele hanno segnalato la presenza di Falsa Cydia. Nell'UE sono poco più di 500mila gli ettari di agrumi.

L'Italia, con 140.000 ettari, circa 3 milioni di tonnellate di prodotto e 1,5 miliardi di valore, è il secondo produttore europeo dopo la Spagna e il tredicesimo mondiale, con l'export che raggiunge 250 milioni di euro. .
   

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